Enna. Millia di “Noi con Salvini” contesta nuova giunta comunale

Enna. “Non possiamo che esprimere il nostro completo e totale disaccordo circa l’operazione politica che è maturata al Comune di Enna. Il sindaco Maurizio Dipietro , che recentemente ha aderito al PD con la tessera n 1, ha ricevuto una proposta di sfiducia dal suo stesso partito e come contromossa , vara una nuova giunta sostenuta da forze politiche di chiara appartenenza al centrodestra”. A dichiararlo è Claudio Millia, rappresentante provinciale di “Noi con Salvini” che da qualche mese si sta muovendo per dare consistenza al movimento politico di Salvini, e che contesta con forza la nascita di questa giunta comunale ennese. “E’ utile sottolineare – prosegue Claudio Millia – che la genesi civica del consesso comunale di Enna è cessata quando i protagonisti hanno liberamente deciso di aderire a partiti, cambiando radicalmente la proposta da civica a quella francamente partitica. Senza esprimere alcunchè sulle persone chiamate a ricoprire i ruoli nella neonata Giunta, “Noi con Salvini” ci dissociamo dall’operazione messa in atto, poichè a nostro parere è impossibile che uomini di riferimento di forze di centro destra corrano in aiuto e sostengano un Sindaco espressione del Partito Democratico. Per queste semplici motivazioni invitiamo le altre forze di centro destra a manifestare palesemente la propria posizione inerente la nascita della nuova giunta comunale della Città di Enna”. Per Claudio Millia appare evidente che “questo atto di chiarezza è necessario sia per l’approssimarsi delle consultazioni per il rinnovo dell’assemblea regionale sia per rispetto delle intelligenze degli elettori della provincia che sono e saranno i veri giudici della politica sostenendo o bocciando i soggetti politici in relazione alle proposte e modalità applicative”. “Chi si ostina a mettere in atto queste ‘macedonie estive’- conclude Claudio Millia – non solo è fortemente disattendo alla richiesta di cambiamento, che sorge spontanea dalla gente, ma si rende corresponsabile dell’allontanamento dei cittadini dalla politica sino alla estrema conseguenza che ad oggi circa il 50% degli aventi diritto non utilizza più questo fondamentale strumento di democrazia. La gente chiede un rinnovamento profondo della politica e dei suoi attori e non è certamente nelle condizioni di accettare “giochini politici” che nulla hanno a che fare con i concreti problemi quotidiani della gente e la loro soluzione, che rappresenta la vera essenza della politica”.