Aidone. “U zu Luc’” per il suo funerale ha voluto addobbi floreali stile matrimonio e marce sinfoniche gioiose

Aidone. Lucio Manno, per gli amici “U zu Luc’”, gran lavoratore, un personaggio, parecchio conosciuto nella cittadina, ha voluto, anche nella morte, fasi ricordare così come è sempre stato nella sua esistenza, cessata a 79 anni, dopo breve inesorabile malattia: un gran simpaticone, amante della vita, dell’allegria. Così, pensando al giorno in cui non ci sarebbe stato più, e al solito, triste funerale, come usualmente avviene dalle nostre parti, si è chiesto:”Perché le esequie devono essere sempre dei veri e propri… mortori? Perché l’atmosfera triste, l’accompagnamento al cimitero con la classica musica funebre, pochi e indistinti fiori lungo la strada o accatastati alla rinfusa in chiesa accanto alla bara?” Con la lucidità e la serenità che ci dovrebbe contraddistinguere anche in queste estreme situazioni, ha organizzato nel dettaglio il suo funerale e della sua volontà ha reso partecipe i suoi familiari. Così, i figli Angelo, Giovanni, Santino, Filippo, Renato Adriano, e la moglie du zu Luc, la signora Filippa, hanno pianificato, per tempo, il desiderio del loro congiunto: una bella festa. Lo scorso venerdì, giorno dei funerali, la chiesa di Sant’Anna, si presentava con bellissimi addobbi floreali, stile matrimonio, tutti in bella vista, non gettati per terra a casaccio come spesso si vede, ma ben distribuiti lungo la chiesa, dal sagrato fino all’altare, dove c’era il feretro. Anche la musica, voluta da U’ zu Luc, è stata all’insegna di marce sinfoniche che non avevano niente di malinconico o particolarmente doloroso, ma gradevoli, piacevoli, scelte accuratamente dai figli che, nonostante il dolore nel cuore per la perdita del loro caro papà, hanno preparato “la bella festa” richiesta dal congiunto. Diverse le marce sinfoniche e festose eseguite dalla banda di Filippo Gervasi: Sogno d’Oriente, Baucinella, La Tripolina, Salernitana, Ecana. In chiesa, commovente il ricordo dei nipoti e dell’amico di sempre Nino Costanzo, e toccante il canto “Madre io vorrei…”. A metà percorso, il feretro si è fermato in piazza Filippo Cordova, perché il desiderio “du zu Luc’” è stato quello di salutare tutti i suoi compaesani al suono dell’Inno nazionale. Prima di entrare al cimitero, ha voluto che si suonasse Il Silenzio. Il prossimo 8 settembre per il simpatico zu Luc’ ci sarebbe stata una bella festa familiare: il 60^ anniversario insieme con la sua amata Filippa, con la quale ha fatto la classica fuitina (scappatella) ma la malattia purtroppo non gli ha dato scampo.
Angela Rita Palermo