Enna. Distinguo dei consiglieri comunali di Patto per Enna

Enna. Distinguo dei consiglieri comunali di Patto per Enna, Maurizio Bruno e Cesare Fussone, sulle ultime vicende politiche a palazzo di città. Il primo cittadino Maurizio Dipietro ha vinto le comunali presentandosi con questa lista civica, ora il Sindaco avrebbe in tasca la tessera n.1 del PD ennese. Es i due consiglieri, pur rimanendo “fedeli” prendono le distanze sulle ultime vicende politiche di Dipietro e della consigliera Rosalinda Campanile, in merito alle vicende dei rapporti con gli alleati (riappacificazione per scongiurare la sfiducia). I due consiglieri Bruno e Fussone stigmatizzano il gruppo politico consiliare del PD che vogliono a tutti i costi sfiduciare l’attuale Sindaco. Infine ribadiscono essere gli unici “originali” civici. Per correttezza di informazione nell’attuale giunta “Patto per Enna” è presente con l’assessore Giovanni Contino, ed alcuni “sottogoverni” sono di estrazione di “Patto per Enna”, il quale a questo punto sicuramente dovrà rispondere del suo operato al sindaco dal punto di vista amministrativo ma politicamente al gruppo che lo ha sostenuto.

La nota stampa pervenuta:
Le evoluzioni, le molteplici sfaccettature e le vicende sempre più intricate della scena politica cittadina venutisi a creare negli ultimi mesi, ci obbligano a puntualizzare la nostra posizione.
Abbiamo assistito a quasi sei mesi di intrighi e trame dove il comune denominatore è stata la fatidica, “mozione di sfiducia” quale palio da conquistare, per la quale si sono misurati trasversalmente diversi soggetti politici, con gara a chi prima di altri si fregiasse di medaglia al valore. Di tale fregio alla fine ha voluto dotarsi il folto gruppo consiliare di quel PD nostalgicamente malato di “assenza di potere” che, presentando la mozione, tra l’altro con contenuti bugiardamente scarni, ed espressi quasi controvoglia, dimostra che l’obiettivo è, ed è sempre stato, mandare a casa il sindaco. Diciamocelo francamente. Obiettivo che non matura per la scarsità di idee o per incapacità amministrativa e nemmeno per il fatto che Dipietro si è accasato nel PD renziano, ma in forza alla insopportabile idea di aver perso le elezioni. Prova ne è il blitz farsesco e scellerato che si stava attuando per sfiduciarlo, ad appena un anno dalla sua elezione, col tentativo/esperimento di bocciatura “nonsense” del bilancio di previsione 2016.
Ci dispiace, nonostante la democrazia sia in grave pericolo, constatare ancora oggi come i primi attori e protagonisti di vicende tristi come la nostra, riescano con facili giri di parole a darla a bere ai cittadini che il loro agire è in difesa della città, quando invece, per loro, le sorti della città passano in secondo piano rispetto alle motivazioni politiche, alle smanie di potere, di affermazione delle leadership, personali e di corrente, lasciandosi travolgere da giochi assurdi, cinicamente contaminati dalla corsa alle poltrone come dimostra l’imminente competizione elettorale delle regionali che purtroppo sta orientando ogni mossa. Ma, d’altronde siamo ormai totalmente in balìa di un sistema malato e impazzito. E’ l’apoteosi del caos, dove gli artefici che lo causano hanno ancora l’ardire e la pretesa di promettere una terra migliore.
Ci dispiace constatare come sia davvero sparuto il numero di persone libere in questa giungla di sedicenti politici ma di fatto colonnelli, caporali di giornata e soldatini.
Abbiamo assistito inoltre a sviluppi che fanno a pugni con il buon senso: rotture, migrazioni, annunci, accordi, ricatti, riappacificazioni… retroscena davvero irriguardosi nei confronti di quella politica sobria, libera e irreprensibile in cui crediamo, che non trova ancora spazio e che purtroppo fatica ad emergere. Convergenza delle idee sulla città e condivisione del programma. Sono queste, insieme alla bontà dei rapporti e alla fiducia reciproca, le prerogative per essere “squadra” e non di certo il baratto per un posto di governo.
In tutto questo, si insinua una precisa strategia politica che Dipietro e la nostra amica Campanile, poiché liberi dal vincolo “civico” loro e degli alleati, decidono di perseguire, cercando di impiantare un nuovo corso in seno al Partito Democratico ennese.
Tutte scelte che abbiamo pienamente rispettato, ma dalle quali prendiamo fermamente e ufficialmente le distanze. Noi abbiamo un solo scopo: quello di spenderci a favore della comunità, senza guardare alle ideologie o ai colori politici, per scardinare un sistema di potere che da troppi anni ha messo radici in questa città portandola alla degenerazione totale.
Il passaggio ufficiale del sindaco nel PD, non è però un avvenimento di poco conto. Con esso Dipietro sceglie di continuare il suo impegno politico/amministrativo dall’interno di un Partito piuttosto che dall’interno di un soggetto politico di carattere civico, qual è appunto Patto per Enna. Qualsiasi siano state le motivazioni e gli obiettivi che lo hanno indotto a questa scelta non giustificano il disconoscimento del “civismo”, individuato da tutti noi e quindi anche dal sindaco, sin dall’inizio dell’avventura, come quel percorso alternativo capace di liberare la politica da quei lacci e lacciuoli che spesso mortificano il Bene Comune, piuttosto che promuoverlo.
La divaricazione dei nostri percorsi non significa affatto rottura. Rimane fermo e indiscutibile, nell’attimo presente, il nostro sostegno all’Amministrazione Dipietro. A lui e agli amici alleati, non ci lega l’appartenenza ad un partito né la condivisione di ideologie, ma la corrispondenza attorno ad un programma di governo, pensato e scritto insieme, pagina per pagina. Gli elettori di Patto per Enna, non hanno votato Dipietro perché “contro il PD” o perché avversario di Crisafulli o altri, ma lo hanno votato per l’impegno preso nei confronti della cittadinanza, sui cardini legati al rilancio dell’identità cittadina e allo sviluppo del territorio.
Ma è giunto però il momento di fare chiarezza, sul piano politico interno alla compagine di maggioranza nonché sul piano programmatico da qui in avanti. Proprio a difesa e a garanzia di quel programma intraprenderemo infatti iniziative politiche forti.
Non ci stupisce affatto però che, a distanza di qualche anno, dentro il gruppo consiliare di Patto per Enna, siamo rimasti in due, quasi a fare da “baluardo” del vero impegno civico. Ma di questo ne siamo fieri, la coerenza non è cosuccia da niente.
Di conseguenza, in virtù di questa nuova connotazione, Patto per Enna d’ora in poi in aula rappresenterà esclusivamente il mondo civico e ne propugnerà valori e metodo. Non rappresenterà più, di contro, quel contenitore politico che riunì con un “PATTO”, espressioni di diversa provenienza (chi dai partiti, chi dall’associazionismo, ecc.) ma convergenti e solidali sull’obiettivo progettuale responsabilmente legato a un sogno: la rinascita di Enna.
L’esperienza civica nessuno può sconvolgerla, né calpestarla. Convinti dell’innovazione – in termini di partecipazione – che l’agire politico di natura civica, coi suoi percorsi di cittadinanza attiva, può apportare alla politica moderna, il nostro impegno è quello di RILANCIARLO, nella sua vera natura e identità, scevro da camuffamenti e travestimenti allo scopo di riciclare figure che col mondo civico hanno poco a che vedere. Vogliamo puntare alla riscoperta della passione politica come servizio, con una visione alta di società, di un impegno coerente progettuale e solidale, capace di riannodare alla sua storia quelle energie giovani e sane, oltraggiate e vituperate”.