Aidone. Due dipendenti comunali restituiscono somme, indebitamente percepite, per aver prestato lavoro straordinario

Aidone. Avrebbero percepito somme indebitamente corrisposte e per questo dovranno restituirle. Sono due dipendenti di posizione organizzativa cat. D del comune di Aidone. I due dipendenti, con funzioni apicali, erano stati autorizzati a prestare lavoro straordinario con determina n. 30 del 17/09/2015 del sindaco Lacchiana. Uno era stato autorizzato per n. 82 ore, l’altro per n. ore 192 da espletarsi fino al 31/12/2015, poi prorogate, con nota del sindaco del 9 marzo 2016, a ciascun dipendente, al 31/12/2016. Con determina sindacale numero 18 del 31 luglio scorso, il primo cittadino ha emesso provvedimento di recupero delle somme indebitamente erogate. Tali compensi infatti risulterebbero liquidati in violazione delle norme che sanciscono il principio di onnicomprensivi dello stipendio corrisposte ai dipendenti pubblici titolari di posizione organizzativa. In particolare, risulterebbero violati: l’art.19 comma 5 del DPR 191/1979. L’art.31 del DPR 347/1983; l’art. 2 comma 3 del D. Lgs 165/2001; l’art. 45 comma 1 del medesimo D. Lgs 165/2001. Inoltre, l’art. 10 comma 1 del CCNL del 31 marzo 1999 recita: ”Il trattamento economico accessorio del personale della cat. D titolare delle posizioni di cui all’art. 8 è composto dalla retribuzione di posizione e dalla retribuzione del risultato. Tale trattamento assorbe tutte le competenze accessorie e le indennità previste dal vigente CCN compreso il compenso per il lavoro straordinario, secondo la disciplina del CCNL per il quadriennio 1998- 2001. Principio sostenuto anche dall’Aran. Un dipendente dovrà restituire la somma di 6.121,30 suddivisa in venti rate mensili dell’importo di € 306,00 ciascuna (oltre interessi) con decorrenza agosto 2017; l’altro, la somma di 7.004,16, sempre in 20 rate mensili, di € 350, 20 ciascuna (oltre interessi), stessa decorrenza.

Angela Rita Palermo