Enna. Un altro medico indagato per la morte del piccolo Saverio

Sono prossime alla chiusura le indagini coordinate dalla procura di Enna sulla morte del piccolo Saverio, deceduto all’Utin del policlinico di Catania a 42 giorni dalla nascita avvenuta all’Umberto I di Enna. La Procura, ha adesso definito l’ipotesi di reato in omicidio colposo ed ha iscritto un altro medico al registro degli indagati per chiarire cosa accadde nel corso del travaglio e della nascita con parto cesareo del piccolo, figlio di una coppia di Mazzarino. Le indagini da indiscrezioni avrebbero già portato alla richiesta di due archiviazioni, sebbene non siano ancora noti, data la fase di indagine i nomi relative alle due posizioni in fase di possibile stralcio. Ad essere sentiti nella complessa attività di indagine anche i genitori del piccolo Saverio, che con la loro denuncia hanno chiesto che si appurassero eventuali responsabilità dei medici dell’Umberto I. Per la famiglia del piccolo, assistita dal primo momento dall’avvocato Aldo Giuseppe Bonadonna, la morte sarebbe da addebitare ad un “caso di malasanità”. Sul corpicino del neonato su disposizione della procura è stata effettuata l’autopsia anche per chiarire quando sia avvenuta la mancanza di ossigeno. Da indiscrezioni, dalla perizia emergerebbe che dato il tracciato preoccupante sarebbe stato prudente far nascere il piccolo prima possibile e che il ritardo nell’esecuzione del taglio cesareo avrebbe cagionato l’aggravarsi della sofferenza fetale, già iniziata in sala parto, e avrebbe causato il decesso del neonato. I medici catanesi, che hanno curato successivamente al parto il neonato hanno riscontrato “asfissia neonatale intrapartum – Encefalopatia ipossico ischemica di grado severo”. L’ Asp di Enna, dopo “l’audit” dei medici aveva comunicato che non erano emersi “comportamenti anomali”.

Tiziana Tavella per La Sicilia