Nicosia: convegno di studi “Famiglie Nobili di Spada tra Europa e Sicilia”

Nicosia. La suggestiva chiesa di San Vincenzo Ferreri ha fatto da cornice, durante tutto il giorno del 30 Settembre e la mattina del 1 Ottobre, al magnifico convegno internazionale di studi dal titolo “Famiglie Nobili di Spada tra Europa e Sicilia”. E anteporre l’aggettivo “magnifico” a questo convegno non restituisce a pieno l’importanza culturale e la ricchezza di contenuto che l’evento ha portato con sé. In una chiesa stracolma di gente non solo nicosiana, si è potuto assistere all’avvicendarsi di interessanti interventi di carattere storico condotti egregiamente da relatori, alcuni dei quali di fama internazionale, nonché dalla presenza di diversi rappresentanti della nobiltà siciliana di spada.
L’evento è stato fortemente voluto dall’Ecomuseo Petra D’Asgotto, realtà associativa nicosiana molto viva e propositiva, che lo ha organizzato assieme alla Società Nissena di Storia Patria, con la collaborazione del Comune di Nicosia e con il contributo di vari altri enti e entità locali.
Il comitato organizzatore è composto dal dr. Giovanni D’Urso, membro dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto, dal dr. Salvatore La Monica e dall’arch. Luigi Santagati, membri della Società Nissena di Storia Patria.
Dopo i saluti iniziali fatti dal sindaco di Nicosia, dal parroco don Gaetano Giuffrida e dalla presidente dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto Pina La Giusa, gli spettatori hanno potuto letteralmente “gustare” la storia siciliana attraverso i protagonisti di quella classe di nobiltà forgiata “sulla spada”. Con una introduzione generale sulla formazione di questo ceto nobile in Sicilia fatta dal primo relatore del convegno, Luigi Santagati, si è dato il via ad un avvicendarsi di storie di potere, di cavalleria, di popoli, di famiglia, di vizi, di virtù, di curiosità… insomma, un avvicendarsi di storie di uomini che hanno fatto la Storia della nostra Sicilia. E il convegno ha ben dimostrato che questi uomini non sono qualcosa di “lontano da noi”. Sono qualcosa di vivo. La loro presenza aleggia tutt’oggi in tutta la Sicilia. E non solo grazie ai discendenti diretti, ma anche a tutte le opere pervenuteci (palazzi, libri, manufatti…). Non è un anacronismo ma una riscoperta e un approfondimento della nostra storia. E siccome non possiamo capire il presente senza conoscere il passato, in tutte le sue sfaccettature, ben vengano iniziative di tal genere. In un presente che ci vuole omologati, abbiamo bisogno di sapere chi siamo. Abbiamo bisogno di forti radici. In un momento storico come questo dimenticare fa solo danno a noi stessi. Quindi un grande e meritatissimo plauso agli organizzatori, con l’augurio di poter sempre più accrescere questa loro “impresa umanitaria” e questo importantissimo servizio alla collettività.
Chi, leggendo queste poche righe, è rimasto affascinato anche “solo un centesimo” di quanto è affascinato l’autore di questo articolo da questi due giorni intensi (è molto difficile riportare su carta, in poco spazio, tante emozioni), pur non essendo stato presente, ma curioso di conoscere quanto è stato detto, potrà consultare gli atti del convegno che, come riportato nel programma e più volte annunciato in questi due giorni, saranno pubblicati a cura della Società Nissena di Storia Patria.

Alain Calò