Centro Alzheimer dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina sotto accusa

Dopo le proteste della famiglia Di Maggio per lo scarso interesse dimostrato dalla direzione generale per il Centro Alzheimer esistente da più di tre anni presso l’ospedale Chiello di Piazza Armerina in quanto la direzione da nove mesi non ha utilizzato il pulmino acquistato per il trasporto dei ricoverati del Centro, una lettera è stata inviata alla direttrice generale dell’Azienda dottoressa Giovanna Fidelio da parte di due familiari di malati che frequentano il Centro: Giuseppe Micali e Alfonso Aguglia. Giuseppe Micali coniuge di una ospite del Centro Diurno sottolinea, nella sua lettera “che in questo centro non c’è nulla di cui potere essere contenti per affidare i nostri malati: il personale medico e paramedico in servizio, anche se si prodiga con dedizione, è insufficiente per prendersi cura totalmente delle persone ospitate. Per completare il disagio dell’ammalato e delle famiglie, recentemente, il personale è stato ridotto di una unità importante (trasferimento dottor Sottile ndr). L’ammalato ha bisogno di avere persone vicine che l’accompagnino con moine, carezze, esercizi vari e nell’utilizzo della attrezzatura esistente che, purtroppo, rimane parzialmente inutilizzata. La presenza di personale sufficiente non può guarire la malattia, ma rallentare l’evoluzione della stessa sì. E’ stato fatto notare che un pulmino per il trasporto dei ricoverati resta fermo per mancanza di autista che lo possa guidare per prendere gli ammalati dalle loro abitazioni e riaccompagnarli a casa. Il dottore Claudio Millia, dirigente del Centro, a cui è stato manifestato il disappunto per tale situazione incresciosa ha risposto che le sue richieste rivolte alla Direzione generale non hanno avuto riscontro: silenzio, tutto tace”. Giuseppe Micali sottolinea nella sua lettera che “economicamente è intollerabile che si acquistino attrezzature e pulmino e poi non si utilizzano. C’è il sospetto – scrive Micali – che la direzione più che migliorarlo vorrebbe chiudere definitivamente questo Centro. E’ necessario e urgente pensare di rendere efficiente questo Centro Alzheimer con l’aumento del personale per dare dignità ad una struttura che, nell’ennese, è proprio necessaria. Alfonso Aguglia sottolinea che i punti di conflitto sono tanti ed è necessario risolverli per dare certezze ai familiari che accompagnano i malati al centro. Intanto – sottolinea Aguglia – c’è da sottolineare che negli ultimi tre anni il Centro invece di andare avanti va indietro, sparito il fisioterapista Bongiovanni, validissimo per questa malattia, trasferito il dottor Sottile, spostate alcune infermiere; inoltre, non viene potenziata la Unità di valutazione Alzheimer (UVA), operante ad oggi solo presso il centro diurno di Piazza Armerina e si corre il rischio che l’anno prossimo l’azienda rimanga sprovvista di una struttura qualificata per la diagnosi e la terapia delle demenze e quindi coloro che hanno bisogno per un piano terapeutico si debba andare a Caltanissetta (più che probabile ndr) o all’ Oasi di Troina.