Leonforte: cercasi cassonetti disperatamente, chi li trova vince un selfie

Leonforte. Dopo la querelle sulla sagra e sull’uso discutibile della Galleria della Creatività, convertita in cenacolo culinario, Leonforte si prepara alle regionali in vista delle amministrative. Suggerimenti e analisi finissime sui candidati e sulle possibilità di crescita della nostra terra, impegnano quotidianamente i pensanti. Il paese di candidati ne annovera, ma essendo dei loro, gli altri difficilmente li voteranno. I soliti trionferanno e sotto il nobile motto di un martire siciliano altri cinque anni passeranno in attesa di annullare l’assistenzialismo, migliorare la viabilità, consolidare le precarietà sociali e strutturali e ridurre significativamente la disoccupazione femminile e giovanile. Intanto in quel di Tavi un nuovo gioco ha preso piede: la caccia al cassonetto. Da qualche tempo non passa giorno senza che i cassonetti spariscano dalla vista dei confusi utenti. Dove prima fiorivano cassonetti divelti e rigorosamente sozzi, ora compaiono lande di terra battuta o ciuffetti di erbetta selvatica. Orde di leonfortesi, borbottanti fantasiose gastime, si vedono spostarsi, a piedi o in auto, alla ricerca del più vicino bidone. Da quartiere in quartiere, da punta a punta, per ritrovarli a ridosso di una chiesa o nei pressi di un monumento. Certamente tutto questo fa parte di un progetto articolato finalizzato alla differenziata, ma ora a molti il senso della cosa pare sfuggire. Al fine di rassicurare la comunità possiamo garantire che i cassonetti, sporchi, senza ruote e scoperchiati esistono ancora; basta cercarli. Chi ne troverà uno pulito, munito di regolare manico e perfettamente chiudibile, vincerà un selfie con l’attuale presidente della Srr ennese. Queste le regole del gioco.

Gabriella Grasso