Enna. Commissariamento UDC, Macaluso: noi i due candidati li avevamo trovati

Enna. Non si è ancora spento l’eco di polemiche suscitato dalla decisione della segreteria regionale dell’Udc di sollevare dall’incarico di commissario provinciale Michele Macaluso reo di non aver voluto presentare la lista per le elezioni regionali. Accusa, questa, che sembra non reggere ascoltando le parole dello stesso Macaluso che dopo tre giorni di continui attestati di solidarietà, arrivati da tutto il mondo politico ma non solo, ritorna su quanto accaduto per fare ulteriore chiarezza.
Rifiuta innanzitutto l’accusa di non aver voluto presentare la lista perchè, spiega, «noi i due candidati li avevamo trovati» e questi sarebbero stati due professionisti già militanti del partito e residenti a Nicosia e Regalbuto. Cosa è accaduto allora? Per Macaluso la segreteria regionale aveva già deciso i candidati e dovevano essere altri tant’è che sono stati poi candidati Miriam Fanella e Sebastiano Lombardo, candidatura, prosegue Macaluso, «non come Udc ma in quota Cateno De Luca di “Sicilia Vera”».
Ma altro motivo di scontro con la segreteria regionale è stata anche una richiesta partita da Enna: «Io volevo risposte politiche che non ci sono state, chiedevamo una presenza ennese nel listino in rappresentanza di un territorio che perde un deputato con la nuova riforma elettorale ma ci è stato solo detto che c’erano dei problemi e nulla più».
Il seguito è noto a tutti con la segreteria regionale che individua i due candidati e li presenta nella lista Udc e subito dopo solleva Macaluso dall’incarico anche se quest’ultimo spiega che «ad ora per me è solo una notizia giornalistica perchè ho visto il comunicato ma nessuno mi ha detto qualcosa. Ovviamente contano anche i fatti ed avendo terze persone, non di Enna, presentato una lista, questo costituisce un fatto e ci consideriamo quindi fuori». Macaluso parla al plurale perchè, dice, dietro a lui c’è un gruppo «che ha deciso quello che bisognava fare anche per rivendicare l’autonomia e la dignità di un territorio bistrattato». Sul futuro dice «non so cosa accadrà», conferma l’appoggio a Musumeci e non esclude anche un riavvicinamento ad un’Udc, «che rispecchia i nostri principi, ma diversa dall’attuale.