Enna: scontro aperto tra Consiglieri comunali PD

Enna. Nessun passo indietro, ma anzi rilancio della riflessione dentro il gruppo per i quattro consiglieri comunali del Pd di Enna, Ezio De Rose, Miriam Colaleo, Emilia Lo Giudice e Giuseppe Savoca, che rispondono così al capogruppo Salvatore Cappa che anche dopo il consiglio comunale di lunedì era tornato ad invitare i quattro a prendersi le loro responsabilità rispetto alla loro posizione in aula che negli ultimi mesi è diversa rispetto al resto del gruppo e spiegano ancora una volta anche il perchè.
«Ci sembra evidente, già dallo scorso luglio per altro, la nostra azione politica critica nei confronti di quella parte del gruppo che, cieco, continua a pensare a logiche strettamente di parte e mai al bene della città» dicono il presidente del Consiglio comunale Ezio De Rose ed i consiglieri Colaleo, Lo Giudice e Savoca che sembrano sorpresi dalle parole del capogruppo: «Il consigliere Cappa ci chiede di assumerci le nostre responsabilità e vorremmo capire di cosa dobbiamo rispondere considerando che le nostre azioni sono da prima dettate dall’interesse del bene comune e comunque sempre concordate con il commissario on. Ernesto Carbone e con il sub commissario Salvo Nicosia».
Sul ruolo di Carbone e Nicosia la vicenda è già da tempo controversa perchè una parte del Pd continua a non riconoscerne il ruolo dicendo che il commissariamento è scaduto mentre dalla segreteria regionale assicurano il contrario; rispetto a Nicosia invece lo stesso ha più volte chiesto un incontro al gruppo che ha invece voltato le spalle.
Il capogruppo Cappa ha spesso spiegato di aver agito sempre per tenere unito un gruppo che al suo interno presenta diverse aree non sempre in accordo tra loro rendendo difficile ruolo del capogruppo.
Sul risentimento di Cappa e di parte del gruppo verso i quattro che non hanno votato la sfiducia al sindaco Dipietro gli stessi De Rose, Colaleo, Lo Giudice e Savoca ribadiscono che «abbiamo chiarito più volte i motivi per i quali abbiamo deciso di non votare una sfiducia che, per altro, è risultata fallimentare da ogni punto di vista e che ha creato una spaccatura del gruppo» aggiungendo poi «il consigliere Cappa dimentica che dovrebbe essere il capogruppo di tutti e garante di ogni posizione e area, non solo di alcune».
Una considerazione che serve ai quattro, che forse non a caso nella loro risposta si sono spesso rivolti al “consigliere” Cappa, per rilanciare e dire: «Ci chiediamo, a questo punto, se non dovremmo essere noi a invitare il consigliere Cappa a una presa di responsabilità volta al chiarimento della sua posizione visto che è chiaro a tutti, soprattutto dagli ultimi consigli comunali, che le dinamiche d’aula non sono più condotte da lui».
È dunque scontro aperto ed è semplice intuire che si tratta di una reazione a catena che produrrà ancora altri effetti.