Spazzatura. Sindaco Glorioso e presidente Srr a collega Dipietro (ha presentato esposto in Procura): “si dovrebbe vergognare, bugie, giustificazione infantile, scorrettezze, un attacco dove ci sono interessi politici”. Sindaco Enna: Glorioso non conosce norme che regolano la materia

Presentato alla Procura della Repubblica di Enna un esposto del sindaco Dipietro per i ritardi nel trasferimento dei Centri comunali di raccolta al Comune. Lo ha annunciato lo stesso primo cittadino spiegando che non gli era rimasta altra scelta. In premessa Dipietro sostiene che “abbiamo fatto un grande lavoro e i primi frutti si vedono con la città più pulita e i lavoratori, che ringrazio tutti, più motivati, ma il lavoro è appena all’inizio”.
Ad accelerare verso l’esposto, dice Dipietro, l’impossibilità per il Comune di Enna di iniziare la raccolta differenziata: “Oggi non è possibile avviarla perchè ostacolata dalla mancata consegna dei Ccr che sono inseriti nel Piano di intervento”.
L’esposto, ricostruisce Dipietro, è giunto al termine di una serie di vicende che hanno visto interessati Comune, Srr ed Ato “EnnaEuno” ed è dopo uno scambio di note con questi ultimi due che arriva la goccia che fa traboccare il vaso. Prima però, racconta Dipietro “ho stimolato per iscritto la restituzione del Ccr spiegando che siamo bloccati con l’inizio della differenziata”. A ciò non accade nulla fino a quando dopo l’ultima diffida Ato, Srr e Commissario straordinario della Srr, Loria, “in una nota congiunta ci dicono, il 17 ottobre, che ci avrebbero consegnato i Ccr previa, però, l’assunzione dei nove dipendenti che ci lavorano”. Nella stessa data, prosegue Dipietro, “ho risposto che la richiesta era inaccettabile perchè contraria al Piano di intervento approvato dal Consiglio comunale e dalla stessa Srr che oggi mi chiede di assumere i nove dipendenti. A loro ho detto la verità senza illudere nessuno, dall’altra chi si è succeduto nelle varie cariche ha aspettato che passasse il tempo senza mai fare un passo in avanti”.
Prima di proseguire una parentesi su questo aspetto. Nel giugno 2016 il consiglio comunale ennese approva il Piano di intervento che prevede il passaggio alla società comunale di 67 operativi, sei tra tecnici ed amministrativi e dei Ccr (che sarebbero già di proprietà comunale) ma non dei nove lavoratori del Ccr perchè si supererebbero i costi. Ai nove la Srr dà rassicurazioni sul futuro, ma non sarà così. Un’alternativa in realtà ci sarebbe e sarebbe quella di variare il Piano: “Spetta al consiglio comunale, ma ricordo che allora il Pd sul Piano si astenne perchè sosteneva che c’erano aumenti nel costo del servizio” dice Dipietro.
Ritornando al trasferimento, mancato, del Ccr il sindaco riporta che “il 17 ottobre nessuno si è presentato” ed è lì che matura l’idea dell’esposto: “Poichè ho il dovere di tutelare la città mi sono recato in Procura e mi riservo di fare un analogo esposto alla Corte dei Conti perchè il mancato avvio della raccolta differenziata potrebbe avere delle conseguenze per le casse comunali”.
Senza il Ccr, dice dunque Dipietro, “non può partire la differenziata ed in particolare le frazioni secche” ma c’è pure il problema dell’umido e, quindi, dell’impianto di compostaggio di Dittaino “per il quale noi siamo pronti a pagare subito la nostra quota. Un commissario regionale ha ritenuto che non è a norma ma ad oggi nulla è stato fatto per riaprirlo. I sindaci a dicembre presero l’impegno di versare le proprie quote ma ne è seguito il solito silenzio”.

Sulla raccolta differenziata ad Enna le dichiarazioni del sindaco Dipietro nel corso di una conferenza stampa ha suscitato parecchie critiche specie da parte di chi è stato chiamato in causa. Il sindaco Di Pietro ha dichiarato, infatti, che non è possibile iniziare ad Enna la raccolta differenziata perché non c’è ancora la piena disponibilità dei due centri comunali di raccolta di Scifitello e Venova, dove operano dei lavoratori, tre dei quali venerdì si sono portati sulla Rocca di Cerere per protestare contro il mancato pagamento di 18 mesi di stipendio e soprattutto sul loro futuro lavorativo incerto.

Queste dichiarazione del sindaco di Enna hanno suscitato la pronta reazione del presidente della SRR, Armando Glorioso, sindaco di Nissoria, il quale le ha definite, senza mezzi termini, “bugie, giustificazione infantile, scorrettezze, un attacco dove dietro ci sono interessi politici”.
“Innanzitutto c’è da sottolineare – dichiara Armando Glorioso – che Ato ed Srr hanno dato da tempo la disponibilità immediata a consegnare al comune di Enna ed alla società che gestisce i rifiuti i due centri comunali solo che gli stessi devono comprendere anche i lavoratori che ci sono dentro. Su questo argomento il sindaco Dipietro non è tanto disponibile per problemi finanziari, ha ignorato una lettera del commissario Loria e dell’avvocato Di Mauro dell’Ato che davano la disponibilità a cedere i due centri di raccolta. Dipietro si dovrebbe vergognare a ricorrere a questi mezzucci, i lavoratori sono die due centri e quindi devono passare anche loro”.
“Per quanto riguarda l’impianto di compostaggio di Dittaino, che lavora la parte umida del rifiuto – prosegue Armando Glorioso – siamo in attesa che il Dipartimento regionale acqua e rifiuti approvi il progetto di ristrutturazione già presentato ed il relativo finanziamento. Non si può fare politica sulla pelle dei lavoratori e il sindaco Dipietro dove prendersi le sue responsabilità e non scaricarle sugli altri. Troppo facile”.


Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino ennese, Maurizio Dipietro, al Presidente della SRR Armando Glorioso, che riportiamo integralmente (n.d.r.: ma il CdA della SRR è fatto solo dal Sindaco di Nissoria, possibile che non hanno mai niente da dire il Sindaco di Troina ed il pentastellato Sindaco di Pietraperzia?, per loro tutto ok?):
“Le dichiarazioni del Presidente Glorioso evidenziano la sua non conoscenza delle norme che regolano la materia. Gli suggerisco un corso accelerato che gli permetta di capire che la SRR, il Comune e la Società comunale non sono aziende private dove il padrone può fare ciò che vuole. La nota del 3 ottobre, che a suo dire avrei ignorato, a firma anche di Loria e Di Mauro (e che, al contrario, ho nella stessa data riscontrato, contestandone la legittimità) chiedeva al Sindaco di Enna di assumere giorno 13 ottobre 9 unità lavorative, in difformità del piano di intervento che rimane l’unico atto vincolante per il Comune e per la Società comunale. Se lo avessi fatto avrei probabilmente commesso un reato, certamente un danno erariale. Il Sindaco non ha il potere di assumere qualcuno che non sia previsto nel piano di intervento (che ricordo essere stato favorevolmente esitato dalla SRR anche nella parte in cui prevedeva la riconsegna dei CCR e non delle 9 unità di personale) e poiché ho il sospetto che quella richiesta non sia conforme a legge ho rappresentato la questione all’istituzione che ha il compito di verificare la legalità degli atti: la Magistratura. Altri organi hanno invece il dovere di consegnare i CCR al Comune e l’omissione di tale adempimento pregiudica la raccolta differenziata e le casse comunali che ho il dovere di tutelare. Pregiudica, aumentandolo, soprattutto il carico economico che deve essere ribaltato nelle tariffe che sono a carico dei cittadini, e questo non posso certamente consentirlo. Il dovere del Sindaco è quello di realizzare il programma elettorale, al cui primo punto c’è la soluzione del problema rifiuti e che è, per quanto riguarda l’impegno dell’amministrazione comunale, pienamente realizzato. La mia amministrazione ha attuato la fuoriuscita dal sistema dell’ATO EnnaEuno, arrestando l’emorragia economica che ha prodotto almeno 150 milioni di euro di debiti, ha ridato dignità ai lavoratori del settore, garantendo loro la puntuale retribuzione e lo svolgimento del servizio in condizioni di legalità ed ha dato alla cittadinanza un servizio efficiente che può ancora migliorare. Colgo l’occasione per ringraziare l’amministratore Castagna, il direttore Palumbo e tutti i dipendenti della Società per i risultati che stanno ottenendo e per i progressi che ancora faranno.
Oltre ad avere seri dubbi sulla legittimità dei comportamenti che ho segnalato alla Procura, ho la consapevolezza che una società economicamente sana deve rispettare il piano economico finanziario che si è dato. Un aumento eccessivo del costo del personale si rifletterebbe sulle tariffe a carico dei cittadini e la mia amministrazione non pensa in nessun modo di replicare le nefandezze dell’ATO Enna Euno. Un organico smisurato in eccesso produrrebbe ciò che abbiamo già visto negli ultimi anni con l’ATO, disservizi e default economico e non credo che questo convenga a nessuno, lavoratori compresi. Altro problema, che condivido appieno, è quello di ricercare le migliori soluzioni per i dipendenti, compresi quelli dei CCR, che non percepiscono stipendi da più di un anno e che ad oggi non hanno certezze. In ogni caso, poiché il piano di intervento è di competenza del Consiglio Comunale chiederò al suo Presidente di convocare un Consiglio per dibattere la questione, ben sapendo che il gruppo consiliare del PD ed i suoi alleati non hanno votato il piano di intervento, astenendosi, per l’asserito aumento dei costi (che peraltro non aumentano ma, a differenza del passato, sono quelli reali).
Si rassegni il Presidente Glorioso e tutti quelli che volessero ostacolare il nuovo corso, al Comune di Enna sono passati i tempi in cui condizionamenti o ignoranza della gravità della questione hanno prodotto il disastro dell’ATO Enna Euno. Gli ennesi hanno il diritto di avere un servizio efficiente a costi congrui ed i ritardi sulla consegna dei CCR non possono essere ulteriormente tollerati ed io, insieme alla mia amministrazione, ho il dovere di fare tutto ciò che è necessario al raggiungimento del risultato”.