Contratto Integrativo Asp Enna, UIL: tutto da rifare

“Si informano i lavoratori e l’utenza che la vicenda relativa alla sottoscrizione del contratto collettivo integrativo decentrato, per il comparto sanità, vede aggiungere un altro tassello , di grave violazione di legge. Abbiamo ricevuto, la nota del Presidente del Collegio Sindacale, sulle eccezioni che erano state formulate dalla nostra Organizzazione Sindacale sull’ipotesi di contratto: la risposta fornitaci appare del tutto inadeguata, oltreché inopportuna. Ringraziamo, sicuramente, il Presidente del Collegio Sindacale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna per la lectio magistralis sulle rappresentanze sindacali e sulla formulazione della delegazione trattante. Tuttavia, forse, è sfuggito all’organismo destinatario dei nostri rilievi , il ruolo del Collegio Sindacale ed i compiti ad esso assegnati per legge. Invero, repetita iuvant, l’art .40 bis comma 1 del D.lgs.165/2001 prevede che: ‘’ Il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti dall’applicazione delle norme di legge , con particolare riferimento alle disposizioni inderogabili che incidono sulla misura e sulla corresponsione dei trattamenti accessori è effettuata dal Collegio dei Revisori, dal Collegio Sindacale, dagli Uffici Centrali di Bilancio, e da analoghi organismi previsti dai rispettivi ordinamenti’’. A tal fine, l’ipotesi di contratto collettivo ‘’ di cui erano destinatari tutti i lavoratori’’ definito dalla delegazione trattante, ma dato non trascurabile, firmato dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna Dr Giovanna Fidelio in data 22 Giugno 2017 ,andava inviato entro 5 giorni a tali organismi, andava correlata da apposita relazione tecnica illustrativa che è stata emessa dal settore personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna in data 13 Gennaio 2017, nella quale tra l’altro sono evidenziate le modalità di quantificazione delle risorse finanziarie destinate alla contrattazione decentrata integrativa, le forme di copertura dei relativi oneri di bilancio e soprattutto le specifiche finalità di utilizzazione, secondo i contenuti dell’accordo. In caso di rilievi da parte dei predetti organismi, la trattazione deve essere riaperta entro 5 giorni. Orbene nessuna di queste fasi, previste dalla contrattazione decentrata, sono stati rispettati, dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna. Ma vi è di più. L’effettuazione di progressioni economiche orizzontali, nelle ipotesi presentata dal Settore Personale e voluta da taluni sindacati, è completamente avulsa dai principi , delineati dal D.lgs.150/2009 ‘’Riforma Brunetta’’ che valorizza la professionalità e il merito dei lavoratori, la cui attuazione è ancora oggi, condizione inderogabile di incentivi e premi a qualsiasi titolo. Ricordiamo a chi, forse , ha poca memoria, che trattandosi di soldi pubblici, le Progressioni Economiche Orizzontali anche in Sicilia vengono attribuite secondo l’Art 23 del Decreto 150 /2009 Brunetta ,in relazione allo sviluppo delle competenze professionali e ai risultati individuali e collettivi dei lavoratori rilevati dal sistema di valutazione. Tale norma, ai sensi dell’Art .74 dello stesso decreto, è direttamente attuativa dell’Articolo 97 della Costituzione Italiana e costituisce principio generale dell’ordinamento al quale di adeguano le Regioni, le Aziende Sanitarie e gli enti locali, per cui questi ultimi sono tenuti a modulare il proprio ordinamento ai principi dell’Art 23 della Legge Brunetta. Vorremmo fare rilevare al Collegio Sindacale ed al suo Presidente, che nella stesura degli accordi integrativi, anche in presenza di un pensiero in cui si ravvedono maggioranze sindacali, il datore di lavoro ’’nel caso specifico il settore personale‘’ è tenuto a rispettare per l’anno 2017 i principi generali dell’ordinamento giuridico, la Legge e i Contratti di Lavoro. Il rapporto di forza non rientra nelle competenze del sindacato; essendo il Sindacato UIL FP portatore di interesse collettivi qualificati, rientra invece nelle proprie prerogative segnalare le inosservanze di legge e le disparità e le difformità nell’erogazione delle somme economiche di Istituti Contrattuali di cui tutti i lavoratori hanno diritto secondo le leggi, ed avere le giuste risposte anche da parte del Collegio del Collegio Sindacale nel rispetto della legge 241/1990 ed sm.i., e Legge 33 /2013’’ Legge sulla Trasparenza’’, sempre nell’esclusivo interesse di tutti i lavoratori. E’ compito del Sindacato contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro alla crescita professionale dei dipendenti al fine di produrre dei servizi che siano sempre impregnati su canoni di alta efficienza ed efficacia. Da quanto sopra, emerge, con tutta evidenza, l’erroneità delle conclusioni cui è giunto il Collegio Sindacale, nella persona del suo Presidente, cui la scrivente Organizzazione Sindacale rivolge un invito, a meglio definire ed esercitare il ruolo, per cui riceve un compenso, nel rispetto della legalità, del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione, rientrando nei propri compiti istituzionali, la verifica della compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio, e quelli derivanti dall’applicazione di legge inerenti i contratti collettivi decentrati integrativi. Al fine di non creare ulteriori ritardi o danni alle legittime aspettative di tutti lavoratori nel rispetto delle leggi in materia , come organizzazione sindacale abbiamo chiesto l’intervento delle massime autorità competenti, anche in materia contabile.

Quanto sopra comunicato sindacale a cura del segretario Provinciale UIL FPL, Gaetano Faraci, e del segretario Generale UIL Fpl, Giuseppe Adamo.