Enna. Lavoratori CRR: ping-pong tra comune e la (sorda) SRR

Non c’è pace per i lavoratori del Centro comunale di raccolta di contrada Venova, ad Enna, che ieri, otto giorni dopo l’ultima clamorosa protesta, sono tornati a protestare. Ieri come allora hanno scelto le catene ai polsi per denunciare la loro grave situazione di lavoratori, oltre che economica, e se in quella occasione si incatenarono nell’aula consiliare, questa volta hanno deciso di farlo nella sede del Comune in piazza Coppola. Anche in questa occasione sono stati tre dei nove lavoratori a protestare perchè, sono tornati a dire, «siamo ancora in attesa di capire quale deve essere il nostro futuro». Ad incontrarli è stato il presidente del Consiglio comunale Ezio De Rose aggiornandoli su quelle che sono le ultime novità che li riguardano.
Ma facciamo un passo indietro per capire il perchè della protesta. Dalla scorsa estate il comune di Enna gestisce in proprio la raccolta dei rifiuti ed ha contestualmente richiesto la gestione del Ccr ma la Srr, dopo un primo via libera, ha poi vincolato questa cessione al passaggio dei nove dipendenti, cosa che il Comune non può fare perchè vincolato dal Piano di intervento che contiene numeri e costi del servizio. Per assumerli tutti il costo aumenterebbe rivalendosi sui cittadini, una possibilità che la politica non vuole. Cosa diversa se ciò avvenisse solo per alcuni dei nove il cui costo potrebbe essere ammortizzato.
Ieri tre dei nove lavoratori (gli stessi che avevano protestato a Sala Euno e settimane prima anche alla Rocca di Cerere) hanno alzato il livello della protesta «perchè non siamo più nelle condizioni economiche di andare avanti anche nelle esigenze familiari. Lo ripeteremo fino all’infinito e non ci fermeremo fino a quando non sarà trovata una soluzione: vogliamo lavorare ed avere il nostro stipendio che non ci viene più pagato da mesi».
La loro protesta si è interrotta dopo aver incontrato De Rose che ha spiegato come stanno le cose: «Non possiamo creare false aspettative né tantomeno lavarcene le mani ma è necessario che chi di dovere chiarisca la situazione» ha detto De Rose spiegando che «per quel che ci riguarda noi abbiamo fatto quanto era in nostro potere ma credo che non possiamo fare di più». È evidente che tutto passa adesso dalla Srr che dovrà intanto chiarire quanti sono i lavoratori che avrebbero diritto al passaggio ma se i numeri rimarranno quelli già annunciati, ossia nove, per la società comunale EcoEnnaServizi sarà impossibile farne fronte ecco perchè adesso si attendono novità dalla Srr.