Si conclude il giubileo per celebrare il Bicentenario di Fondazione della Diocesi di Nicosia

Oggi, giorno 6 Dicembre, festa di San Nicola, Patrono di Nicosia e della Sua Diocesi, si conclude il giubileo diocesano per celebrare il Bicentenario di Fondazione della Diocesi di Nicosia. Tanti sono gli eventi che, durante l’anno di festeggiamenti (cominciato il 6 dicembre 2016), hanno accompagnato questo cammino sia per i fedeli che non. Importanti le figure religiose che si sono recati a Nicosia, tra cui il presidente della CEI (allora, pur se sono passati pochi mesi) Angelo Bagnasco. E oggi, in occasione della conclusione, il cardinale Francesco Montenegro, vescovo Metropolita di Agrigento. Ma questo solo per citare alcuni esempi. È stato anche un anno di festeggiamenti per i laici con incontri e dibattiti volti non solo alla migliore conoscenza di questa Diocesi, ma anche per coinvolgere la Diocesi stessa e aprirla al territorio. È stato condotto, a marzo, un interessante convegno che ha affrontato e analizzato la bolla con la quale Pio VII, il 17 marzo 1817, ha dato vita alla Diocesi. Ed è stato indetto un bando per una borsa di studio volta alla ricostruzione storica di questi 200 anni di storia diocesana. A giugno vi è stata la premiazione di un concorso artistico letterario indetto proprio per questo Bicentenario e che ha avuto, in veste di presidente di giuria, il noto giornalista Magdi Cristiano Allam. E dopo il premio letterario, sempre nel mese di giugno, diversi incontri letterari, concerti, convegni e mostre per il grande evento “Arte, comunicazione e cultura… nel Bicentenario”. E potremmo continuare con tantissimi altri esempi. La domanda che ci poniamo ora è una: cosa rimane di tutto ciò? Bè, a questa domanda possono solo rispondere tutti gli abitanti della Diocesi di Nicosia. Può infatti o rimanere un anno ricco di eventi che i libri di storia locale potrà o meno ricordare. O, si spera, può rimanere il chiaro messaggio che far parte di una Diocesi è come far parte di una famiglia. Non è un club elitario dove è membro solo chi si confessa cattolico e si mette in prima fila durante la funzione eucaristica. È una famiglia di tutti e per tutti. Cattolici e non. La fase del Bicentenario è un punto di arrivo e di partenza. Come punto di arrivo si volta la testa indietro per vedere la strada passata. E come punto di partenza si volta la testa avanti per vedere la strada futura. Il presente è solo un punto. Ma per fare la storia, la nostra storia, abbiamo bisogno di tanti punti presenti passati e futuri. Tanti punti, passi, che giorno dopo giorno, si faranno come Diocesi e ci accompagneranno per la strada di questo nostro pellegrinaggio terreno.

Concludiamo con una piccola nota di “gossip” (anche se il termine è, in questo caso, inappropriato): il Bicentenario della Diocesi è anche l’anno della libertà! E perché? Perché finalmente la torre campanaria della chiesa Cattedrale (nella foto di 30 anni addietro di Franco Calò) è stata liberata da quell’ingabbiamento che, per motivi di sicurezza e restauri, l’avevano costretta a “coprirsi” per diversi anni. Un chiaro messaggio anche questo…

Alain Calò