Piazza Armerina: è “divorzio” tra Sindaco ed il suo vice

Piazza Armerina. Come è successo in questo caldo mese di dicembre politicamente ad Enna anche il primo cittadino della città dei mosaici ha defenestrato il suo Vice. Quindi divorzio, doloroso, tra Filippo Miroddi ed il suo vice Giuseppe Mattia. Quest’ultimo (come ha già fatto l’ex vice di Enna) però dice la sua sui fatti, con la seguente dichiarazione, che abbiamo ritenuto opportuno riportare per intero:
“Apprendo, con nessuna sorpresa, la decisione del Sindaco di revocare le deleghe a me affidate durante il suo mandato. Leggo, sorridendo, fra le motivazioni che la decisione di andare via da questa amministrazione doveva essere consumata da me tempo prima. È vero! Tale decisione è stata ritardata dal senso di responsabilità dovuto alla necessità di completare il percorso delle stabilizzazioni del personale precario. Atto che sicuramente non sarebbe stato in grado di portare a compimento il Sindaco a causa delle sue notorie debolezze ed indecisioni.
Infatti, ho dovuto accompagnare e vigilare l’iter procedurale, mai facile e lineare, dove spesso si sono fatti passi avanti e di volta in volta emergevano ulteriori problemi.
In realtà in tutto questo tempo anziché lavorare per trovare la soluzione alle stabilizzazioni, qualcuno si dedicava a creare ulteriori problemi, invece di risolverli.
Nel passato, le altre delibere che hanno permesso la stabilizzazione di ben 36 precari, pur avendo criticità si è riuscite a superarle con un’attenta interpretazione delle norme. In queste ultimo atto amministrativo con il contributo fondamentale del Segretario Comunale, Dottore Puglisi, ogni dubbio è stato fugato.
Eppure inspiegabilmente (non tanto), si è tentato di rallentare quest’ultimo atto che al di la dei proclami giornalistici (che hanno descritto una realtà totalmente distorta, vissuta personalmente dagli stessi precari) è stato sofferto e difficile, con diversi tentativi di rinvio da parte di chi guida questa Giunta.
Addirittura, si è tentato di rinviare a fine anno, l’ adozione della Delibera di tutti i precari o peggio chiedere un parere legale alla Regione che avrebbe affossato sicuramente l’atto amministrativo (tutto questo facilmente dimostrabile per il gran numero di precari che assistevano sotto i loro occhi alle sceneggiate ridicole di chi tentava scompostamente di nascondere l’evidenza!). A tutto questo mi sono opposto fermante pretendendo l’adozione immediata della Delibera, nonostante i mal di pancia del Sindaco!
Non è stato facile la convivenza con questo Sindaco, a tratti debole ed indeciso o istintivo ed autoritario.
Solo il senso di responsabilità di portare a termine progetti importanti, che hanno portato tanti benefici alla città, mi hanno dato la convinzione e la forza di andare avanti.
Spesso, la mia posizione su temi importanti, come la gestione dell’acqua e l’adesione al Libero Consorzio di Catania, è stata di totale contrasto con quella del Sindaco.
Con AcquaEnna, durante questo mandato a causa della mia posizione forte nei confronti del gestore (spesso non condivisa dal Sindaco), si sono aperti contrasti e contenziosi, che hanno portato a conquiste che il Comune di Piazza Armerina non è mai riuscito ad ottenere.
Certamente, è stata la mia presenza e quella del mio gruppo politico a cui faccio riferimento, che ha determinato questa posizione rigida nei confronti di AcquaEnna, che spesso ha messo a nudo le debolezze del Sindaco incapace di porsi in maniera forte nei confronti di questo Ente vessatore.
Anche sull’adesione al libero consorzio di Catania, si è aperto un aspro dibattito in Giunta, dove io e il mio gruppo politico sponsorizzavamo e sostenevamo apertamente il referendum.
La nostra scelta strideva chiaramente con la posizione del Sindaco, il quale al solito soffocato dalle indecisioni e dalle paure, subiva le pressioni dei tradizionali referenti politici di Enna.
Tutto questo ha determinato fin da allora forti frizioni, che avrebbero più volte causato l’uscita da questa Amministrazione.
Oggi, a fine mandato, momento in cui si dovrebbero accelerare, concludere e perfezionare gli atti amministrativi, invece si nota in maniera chiara la volontà di chi guida questa giunta di rallentare ogni azione facendo pesare il proprio ruolo.
Il tutto, strategicamente organizzato, per garantirsi il peso politico tutto finalizzato alla ricandidatura a Sindaco che da più parti gli viene sconsigliata.
Infatti, chi è debole ed incapace di prendere decisioni si sta trasformando in un piccolo despota autoritario ma non autorevole.
Aggiungo che per essere un piccolo despota servono comunque delle capacità.
Infatti, in questo percorso, atti importanti come la stabilizzazione, sono stati consumati, purtroppo solo per la mai determinazione, del mio gruppo a cui faccio riferimento e di tutti coloro chi ci hanno creduto, non certamente per colui che doveva pilotare questo processo.
Tante cose sono state fatte da questa amministrazione, lascio delle deleghe con un bilancio straordinariamente attivo, ricche di risultati, con tanti progetti realizzati, altri in atto ed altri ancora in partenza.
Affido alle forze politiche che tengono a curare il futuro di questa città, la vigilanza e la custodia di questo patrimonio di opere, servizi e risorse.
Rassicuro, che non è necessario nessun intervento ulteriore se non il sostegno agli uffici, al fine di metterli in condizioni di lavorare serenamente.
Aggiungo ancora, che ingerenze di chi fino ad oggi non ha saputo governare ciò che è stato di sua competenza, potrebbero solo essere dannose.
Tante cose sono state fatte e meritano di essere continuate e sostenute.
Altre azioni, vanno cambiate o migliorate.
Un affettuoso pensiero a coloro che hanno raggiunto l’agognato risultato quale è un posto di lavoro sicuro.
I sorrisi felici e le lacrime di gioia mi ripagano ampiamente dell’impegno profuso.
Rimane ancora l’ultimo sforzo, al fine di stabilizzare i precari della Polizia Municipale, che per i vincoli della Regione non è stato possibile farlo immediatamente.
L’impegno mio e del mio gruppo politico è tutto volto a completare questo lavoro, dando rassicurazioni su questo obbiettivo.
Ringrazio il Consiglio Comunale, che nella sua interezza mi ha garantito un canale preferenziale, che ha permesso l’approvazione di atti importanti come il Bilancio di previsione, il consuntivo (atti necessari per stabilizzare il personale precario) e anche delibere di urgenza che hanno permesso di far finanziare opere e servizi importanti per la città”.