“Liberi e uguali” nell’Ennese, un partito di nuova sinistra o un Pd2 in competizione elettorale con il Pd1?

Nell’intervista che ha rilasciato ad un settimanale, il giurista ed ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, per esprimere quello che pensa del Pd e del centrosinistra, evoca la Stultifera navis di Sebastian Brandt, in cui si racconta del disastroso e grottesco viaggio dei matti verso il naufragio. Il libro dell’umanista tedesco del 1494 è una satira del potere. “Per farla breve – dice Zagrebelsky – il tema reale di questi giorni a sinistra è quanto spazio riesco a guadagnare per me e i miei amici. Di contenuti non si riuscirà a parlare seriamente finché non si riuscirà mettere in secondo piano la questione dei posti”. A leggere le cronache politiche dell’Ennese, nelle quali trovano ampio spazio le vicende di questo e di quell’altro esponente del Pd pronti a mollare il Pd di Renzi per imbarcarsi in “Liberi e uguali” di Grasso, Bersani e D’Alema in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018, l’allegoria della “Stultifera navis”, che ben si adatta alla situazione ennese, suggerisce diversi motivi di riflessione. In assenza di una discussione sui contenuti, questi passaggi annunciati a spizzi e bocconi, che hanno tutta l’aria di essere dei segnali criptici, rischiano di trasformare “Liberi e uguali” in una sorta di Pd2 non molto diverso dal Pd1, quello di Renzi. Due formazioni, il Pd1 e il Pd2, che raccoglieranno voti dallo stesso bacino elettorale con l’esito facilmente prevedibile disastroso per entrambi alle elezioni del prossimo 4 marzo. Quello di cui c’è bisogno in provincia di Enna non è tanto di un Pd2 che somiglia al Pd1, ma di una nuova formazione politica di sinistra senza inganni e in netta discontinuità con l’esperienza del Pd e del centrosinistra, che sono stati subalterni alla logica del mercato e della finanza. Una formazione di sinistra che parli non di posti in lista ma di difesa dei lavoratori, di redistribuzione della ricchezza, di accoglienza e di lotta alle discriminazioni, di restituzione alla gestione pubblica di servizi essenziali, come l’acqua e i rifiuti, di rafforzamento del sistema sanitario nazionale e del welfare. Un partito di sinistra che, come precisa D’Alema, sappia creare un vasta area progressista, che abbia la capacità di misurarsi con nuovi elementi di radicalità nel campo ambientalista e della critica femminista e che abbia un progetto di radicale trasformazione sociale. Un partito di sinistra al di sopra di ogni sospetto di essere lo strumento di qualche cordata di interessi per la conquista di una candidatura.

Silvano Privitera