A Leonforte va la parodia del potere

“Epurazione e confino ci vorrebbero per quanti criticano senza comprendere il travaglio del condottiero. Faremo e diremo grandi cose e gufo chi non ci crede. Questi cinque anni sono serviti per studiare e capire il territorio. Da ora in avanti sarà tutto un fare, un crescere e un migliorarsi. Leonforte alla fine di questi dieci anni diventerà il volano dell’Europa del sud.
Ora volete credere a NOI che vi abbiamo dato le casette di Natale giallo pesca o a chi vorrebbe abolire i semafori?
Volete credere a NOI che abbiamo aperto una porta chiusa con tanto di fascia tricolore, iniziando un percorso che va dalle crucifere ai cedri del Libano, o a chi non vuole lo ZTL?
Questi parolai non capiscono che per guidare una barca come la nostra occorre un silenzio di quattro anni e mezzo e un “annacarsi” di qualche mese.
Perché la gente lo deve sapere che NOI se solo ci avessero lasciato fare avremmo fatto cose turche. Le faremo state certi.
E Ciaone a tutti quelli che ci remano contro perché parlare quando non si deve comandare è facile. Sono buoni tutti anche noi”.
Un tizio avvinazzato così mi ha raccontato il comizio di ieri sera. Comizio che ha dato il via alla campagna elettorale 2018 per l’elezione del prossimo eroe paesano.