Enna. “Potenziare le Guardie Mediche per decongestionare il Pronto Soccorso”: il punto di vista del Sindacato Medici Italiani

“In merito a quanto pubblicato dal titolo: “Potenziare le Guardie Mediche per decongestionare il Pronto Soccorso” a firma del Dott. Massimo Greco, ritengo utile, per amor di verità e per giusta informazione,  commentare quanto espresso, specie in assenza di altre “voci” istituzionali.

Partendo dal dato obiettivo e nazionale che gli accessi ai Pronto Soccorso Ospedalieri sono costituiti per circa il 70% da codici bianchi e verdi, è pur vero che bisogna “potenziare” i servizi territoriali e migliorare la soddisfazione di richieste “ambulatoriali”, ma non ritengo che sia solo questa la causa dei frequenti accessi della popolazione ai P.S., anzi è, proprio come una malattia, solo il sintomo più evidente di un forte disagio che nell’ambito sanitario pubblico si rende sempre più palese!

Anzitutto  abbiamo subito una riduzione dell’offerta di posti letto ospedalieri,  più intensa al Sud,  che in Italia li vede dimezzati negli ultimi 20 anni (http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=45300) (http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?approfondimento_id=5869),  portandoci in coda fra i paesi europei, il che inevitabilmente non riscontra i desiderata dell’utenza che ritiene ottimale il percorso diagnostico ospedaliero.

Inoltre manca quel potenziamento dell’offerta specialistica nel territorio, di cui anche il parco tecnologico è obsoleto, determinando una domanda ospedalo-centrica, mentre sarebbe  necessario ed utile incrementare i servizi territoriali ( Assistenza domiciliare ) con una diminuzione dei costi del trattamento delle patologie croniche  che possono essere seguite a casa;  chiaramente queste con una continuità assistenziale che coinvolge in primis i medici delle Cure Primarie, e quindi sia i Medici di famiglia che la Guardia Medica.

Il tutto dovrebbe, si auspica!, avvenire in modo coordinato… il che non è!

A proposito comunque del servizio di Continuità Assistenziale ( ex Guardia Medica ), nel territorio ennese, i 20 Presidi presenti, con un organico completo e garantito,  assicurano regolarmente il servizio previsto, con  interventi indifferibili o urgenti, tutte le notti, prefestivi e festivi diurni, assommando annualmente circa 30.000 prestazioni. Di queste, solo lo 0,5 – 1%  viene inviato, ed a volte accompagnato in ambulanze non medicalizzate (benché non previsto…), al P.S., qualora il medico diagnostichi un sospetto codice giallo o rosso. In quanto al primo soccorso, questo viene sempre fornito, ma non prevede alcune prestazioni, come l’elettrocardiogramma, utile alla diagnosi e non per “dare sicurezza ai cittadini”…

Infine in merito  al Punto di Primo Intervento P.P.I.  –( n.d.r.: Preg.mo Dott. Angileri: ci consenta, ma proprio giorni addietro abbiamo ricevuto da parte di un cittadino il servizio fotografico, che proponiamo in calce,  sul PPI presso l’ospedale Umberto I di Enna bassa) – questi Presidi  sono stati previsti dalla Legge Regionale 5  del 14.04.2009 di riforma del SSR proprio per alleviare e migliorare gli accessi ai P.S. Quello di Enna a suo tempo fu trasferito, dal PTA allocato nel Poliambulatorio del capoluogo, in locali adiacenti al P.S. dell’Umberto I, proprio per alleviare l’intasamento di questo.

L’attività sanitaria è svolta da personale medico esperto e le funzioni esplicate, fra cui la possibilità di accesso a prestazioni specialistiche e strumentali, se necessarie e comunque non urgenti, è garantita  entro le 72 ore in canale privilegiato ed in seguito a formale prescrizione con ricetta tramite prenotazione al CUP.

Sicuramente i servizi in causa sono migliorabili, e ciò è auspicato e progettato dal sindacato che rappresento, associandoci in questo a quanto il Dott. Greco auspica”.

 

Dr. Santo Angileri
Resp. Regionale di Continuità Assistenziale
Sindacato Medici Italiani
www.sindacatomedicitaliani.it


news di riferimento:
“Potenziare le Guardie Mediche per decongestionare il Pronto Soccorso”