Inaugurato Parco Sott’Arco a Leonforte

Leonforte. Sabato 23 dicembre si è svolta la festa di quartiere in via Sott’Arco. La festa ha inaugurato il “Parco Sott’Arco”. Accolti da filari di “cardarelle” colorate sospese in cielo, i leonfortesi hanno riscoperto uno degli angoli più suggestivi di Leonforte. Leonforte possiede una zona storica ricca di casette in pietra con il pergolato davanti la porta e il filo per i panni steso da punta a punta di cantonale; di porticine e finestrelle in legno, aperte su interni dai tetti di canna; di vicoletti addobbati con gli anelli di ferro per i muli e di tutto quello che ha fatto di Matera la capitale europea della cultura. Quello che a Matera è oggi arte e che un tempo fu “una vergogna Nazionale” a Leonforte è spesso solo degrado. Ruderi e rottami si mischiano a antichità e modernariato: elettrodomestici accantonati su quel che resta di un magnifico portale, macerie che ostruiscono il passaggio ai pochi residenti e buio. Un gruppo di nostalgici visionari ha voluto squarciarlo questo buoio e capitanati da Giuliana Di Franco, che della preziosità della memoria ha fatto arte, ha ridestato un quartiere dormiente. “Abbiamo ripulito, abbellito con fioriere artigianali e consacrato con una Madonnella in ceramica. Abbiamo fatto un albero di Natale con i piatti di plastica per combattere lo spreco e riciclare quella che altrimenti è solo immondizia e soprattutto abbiamo creduto alla possibilità del fare per la collettività senza altro fine che non fosse il bello che è anche buono” dice Filippo Smario. Come Filippo altri si sono adoperati facendo: Irene Campagna, Maria Cristina Lipari e tanti ancora. E’ l’inizio di un percorso che necessità di contributi e braccia e teste. Il sindaco Sinatra ha fatto omaggio di piante natalizie e padre Carmelo Giunta ha benedetto l’edicola votiva. La gente accorsa ha cantato l’antica novena e gustato i ceci offerti dalle “vicinedde”. Leonforte ha bisogno di recuperare la sua memoria a partire dalle “cuticchie” che altrove sono pepite speriamo bene per l’anno “venente”. “E perchè le cardarelle?” “Perché un tempo a Leonforte non c’era casa che non vantasse un mastro muratore. Speriamo che l’arte del fare possa tornare a cominciare dal recupero di quel che resta”.

Gabriella Grasso