Enna. Sindaco Maurizio Dipietro: il 2016 é stato l’anno della semina, il 2017 quello della raccolta, nel 2018 arriveranno 26mln

“La forza degli assessori che compongono la Giunta, quelli attuali e quelli che ci sono stati, è quella di avere intercettato e ottenuto finanziamenti esterni”. E’ il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro a parlare nella conferenza stampa di fine anno. Nel prossimo 2018 per il capoluogo arriveranno 26 milioni di euro con l’obiettivo di dare un volto nuovo alla città. Somme già finanziate tra Agenda urbana, 17,2 milioni, Aree periferiche con 4,5 milioni, Protezione civile, 1,5 milioni, Contratti di quartiere, 1,5 milioni di euro per il capoluogo. “Il 2016 é stato l’anno della semina, il 2017 quello della raccolta” continua il sindaco. Tanti i progetti realizzati ma tanto ancora da realizzare in una città dove pende il giudizio del CGA, previsto per il prossimo 11 gennaio, sulla vicenda che vede il Comune di Enna condannata al risarcimento di oltre 10 milioni di euro. “Questa data ci preoccupa – dice il sindaco – ci auguriamo che questa città non debba pagare un prezzo ancora più alto per i disastri del passato”. Tra le vittorie di questa amministrazione sicuramente il primo posto é occupato da rifiuti. Una spallata ad un sistema che è costato ala Comune 1 milione e 800 mila euro all’anno di debito. Da luglio di quest’anno il comune é uscito dall’Ato creando una società che ha assorbito gran parte degli operatori ecologici. “Abbiamo lavorato per una città pulita, ed oggi Enna é sicuramente più pulita, garantendo agli operatori, non solo condizioni migliori, dal punto di vista economico ma anche dotandoli di tutti gli strumenti, anche di sicurezza e igienici, necessari per lavorare bene. E loro stanno dimostrando che non erano degli scansafatiche ma che quella gestione non andava bene” . Di Pietro annuncia che il 2018 sarà l’anno della differenziata che ad Enna, dopo un timido e pasticciato tentativo, alla fine del 2015, partirà il prossimo 8 gennaio. “Vogliamo essere la prima città siciliana per differenziata – dice – sono già in distribuzione i mastelli per umido, carta e cartone mentre a breve ci saranno quelli per il vetro. E stiamo già distribuendo i sacchetti per la plastica”. Il progetto punta ad una riqualificazione tout cour della città, che parta dall’assetto urbanistico, passando dalla cultura e approdando al sociale. “É necessario ridurre le disuguaglianze sociali ed é, con orgoglio, che dico che, dal 2015, anno cui ci siamo insediati, per la prima volta nella storia, il servizio di assistenza agli anziani non ha conosciuto un giorno di pausa. Abbiamo regalato 100 abbonamenti a cinema e teatro a bambini che appartengono a nuclei svantaggiati, perché tutti devono avere accesso ad una giusta crescita culturale”. Tantissimi i progetti, già finanziati. Dal parco urbano di Enna bassa, alla rotatoria e riqualificazione della zona delle case a stella di Enna bassa, il grande progetto che vedrá, finalmente, protagonisti il castello di Lombardia e la Torre di Federico, la riapertura del viale Caterina Savoca, i cui lavori saranno completati ad aprile. È ancora una palestra all’aperto, nei pressi del campo di villa Farina che sará, a sua volta, risistemato così come quello del cimitero, i lavori ai Cappuccini, che sono già cominciati, l’abbattimento delle barriere architettoniche a Palazzo Chiaramonte, il rifacimento di piazza Santa Maria del Popolo. “Quando mi sono insediato ho scoperto che 7 milioni e mezzo di finanziamenti per i contratti di quartiere erano andati perduti – dice – Ne abbiamo recuperato 1,5 che utilizzeremo al quartiere San Pietro per acquistare 7 appartamenti e realizzare 10 mini appartamenti da dare a giovani coppie o studenti. L’ufficio tecnico del comune, con l’arrivo dell’ingegnere capo, Russo, sta facendo un gran lavoro dando una spinta di propulsione a tanto opere”. Per Di Pietro si profila un anno di fattivo lavoro. Progetti concreti per il sindaco che é riuscito ad evitare, con un volo pindarico, che molti non hanno all’inizio capito, la sfiducia ordita da una parte del Pd. Da quel partito se ne era andato sbattendo le porte in evidente contrasto con Crisafulli. Oggi, primo, tesserato di un PD che non ha, comunque, avuto il coraggio di prendere una decisione sul futuro politico del capoluogo, sta provando a fare in una città che appare sempre più desertificata . Una cosa è certa. Di Pietro può piacere o non piacere, ma, da capace amministrativista e dopo anni da consigliere comunale, conosce molto bene la macchina e sa dove mettere le mani per intascare punti a suo favore.

Pierelisa Rizzo


Nella foto la famiglia Dipietro