La Notte del Liceo Classico a Leonforte celebra i migliori anni della gioventù in metamorfosi

ph. Stella Chirdo

Leonforte. L’auditorium del liceo classico “Nunzio Vaccalluzzo” è quasi sgombro ed al buio, è da poco trascorsa la mezzanotte, alcuni alunni e una professoressa, tenacemente stretti in un abbraccio, cantano a squarciagola “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero.
Appena fuori, un altro docente, dall’espressione triste e riflessiva, guarda la gioventù sfilargli davanti e perdersi nei corridoi o all’uscita da scuola, non la riconosce ma l’ha conosciuta, ha insegnato qui per un solo anno; attenta qualche passo con smarrimento, sembra chiedersi che “metamorfosi” subiranno questi ragazzi che non sono più piccoli e nemmeno ancora grandi, a guardarli bene se ne potrebbero cogliere fragilità e punti di forza, persino il destino a voler essere cinici.
In quanti migreranno appena dopo la maturità?
E cosa avranno portato con sé della formazione classica acquisita in cinque anni di liceo?
E’ la domanda che tutti i partecipanti alla IV edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, svoltasi venerdì sera all’Istituto Vaccalluzzo, si sono posti: docenti, alunni, personale Ata, ospiti e spettatori.
E lo hanno voluto fare in maniera inedita, come nell’idea del Prof. Rocco Schembra dell’Istituto “Guilli e Pennisi” di Acireale, rappresentando cioè, i valori e i miti del mondo classico.

ph. Stella Chirdo

Ecco allora vedere in scena degli esilaranti sketch come il Forum degli Dei o i quadri parlanti, il ballo “Havana”, la dimostrazione sportiva di Karate, le rappresentazioni del “Giudizio di Paride” e ”Orlando Furioso”, la recita di alcuni alunni della scuola media “E. Pantano” di Assoro, e la proiezione di video.
Solenne la narrazione dei Miti di: Piramo e Tisbe, Apollo e Dafne, Europa, Alcione, Endimione ed Orfeo.
Forti e impegnativi i monologhi sulle figure di Marcantonio, Antigone, Amleto, Otello e Medea.
Doverosa una rievocazione storica con il Corteo Branciforti che ha messo in bella mostra gli usi e costumi della nobile stirpe che ha dato origine e lustro al nostro paese.
E non sono mancati i momenti di commozione con i brani musicali: “Sono un ragazzo fortunato”, , “A modo tuo”, “Perfect” e “Buona fortuna”.
Un salto nella storia dunque, e nelle sue metamorfosi, dall’Iliade alla I guerra mondiale, al Simposio greco, passando anche attraverso la poesia dolce e crudele di Alda Merini.
Divertente e veritiera l’intervista in stile “Iene” ad ex alunni oggi docenti nello stesso istituto o in giro per l’Italia, professori, personale Ata e maturandi.
E poi le testimonianza di una ex studentessa del liceo, l’imprenditrice Giuliana Di Franco, jewel designer di fama internazionale: “Faccio gioielli classici perché sono oggetti valoriali, la mia prima collezione, risalente al 2005, si chiama “Metamorfosi”, una delle più recenti si intitola “Le Baccanti”; e del docente Totò Chiello, che ha parlato della sua breve ma intensa esperienza nell’Istituto.
Immancabili gli interventi di quelle che sono state tra le colonne portanti del liceo: il prof. Giuseppe Nigrelli che ha proposto una analisi della figura di Nunzio Vaccalluzzo, l’ex Preside Paola Rubino che ha parlato di: “saperi senza benefici pratici e vantaggi immediati, ma utili successivamente, i classici servono a umanizzare la vostra vita, perché il presente non basta, abbiamo bisogno degli antichi”.
L’attuale Dirigente scolastico, prof.ssa Giuseppina Gugliotta , ha parlato di “percorso completo per intraprendere qualsiasi professione”.
La coordinatrice della serata, prof.ssa Serafina Randisi, visibilmente commossa ed emozionata, ha definito la scuola come una “occasione per cui i ragazzi imparano a vivere, momenti difficili e di ansia si accompagnano alla trasmissione gioiosa e condivisa della conoscenza”.
A condurre la manifestazione – introdotta dal brano inedito “Metamorfosi” del cantautore Rainero e conclusasi con l’inno A Selene, in contemporanea con altri 406 licei di tutta Italia – i giovani stakanovisti Sofia Arena e Carmelo Calabrese.
Filo conduttore delle numerose performance realizzate dagli alunni in collaborazione con i docenti, la metamorfosi, la trasformazione di un essere in un altro di natura diversa.
Saranno più gli stessi quegli alunni stretti in un abbraccio intimo e nostalgico?
E quel prof. dal codino bianco?

Livia D’Alotto