Aidone. Jacopo Fo contro Sgarbi: “La Venere Morgantina non si muova”. Replica Sgarbi: il mio interesse per il trasferimento a Palermo e a Roma è nullo

“Sgarbi vuol fare il pazzo!!! No paseran!!!! Vogliono portare a Roma la Venere di Morgantina!!! Dovranno passare sui nostri corpi”. Lo scrive Jacopo Fo su Facebook contro l’intenzione dell’assessore ai Beni culturali della Regione siciliana Vittorio Sgarbi di portare a Roma la Venere di Morgantina. L’importante reperto esposto nel museo di Aidone a giudizio del critico d’arte non sarebbe sufficientemente valorizzato. Lo scrittore, regista e blogger, figlio del Nobel Dario Fo, si è fatto fotografare accanto alla Dea con un cartello e la scritta “Sgarbi non ci provà”, e sdraiato vicino al portone del museo. Contro la possibilità di un trasferimento, seppure temporaneo, considerato peraltro rischioso per l’integrita’ dell’opera, si e’ sviluppato un movimento di opinione diffuso, perchè impoverirebbe ulteriormente l’entroterra siciliano, mentre compito dell’assessore dovrebbe essere, invece, viene sottolineato, definire e attuare strategie, semmai, per portare nell’Isola turisti e visitatori.

Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali, replica a Jacopo Fo che stamane, sul suo profilo facebook, con una foto in cui tiene in mano un cartello con sopra scritto «Sgarbi non ci provà”, contesta l’ipotesi di trasferimento a Palermo e Roma della Dea di Morgantina.
«In tutto il mondo – osserva Sgarbi – si fanno mostre e si muovono le opere d’arte. E in tutto il mondo si mettono in buona evidenza sopratutto quando, trafugate, sono poi chiamate a rappresentare l’orgoglio di una nazione che ha ottenuto giustizia.
Ma è anche vero – annota l’assessore – che non si prende un’opera dal Museo Getty, dove la vedevano un milione e mezzo di visitatori all’anno, e per ragioni demagogiche e ricatti di campanile la s’invia nel paese di Aidone dove la vedono solamente qualche migliaio di visitatori che, tra ottobre e febbraio, si riducono a poco meno di 20 al giorno! E’ una inutile mortificazione.
Io ho semplicemente indicato – precisa Sgarbi – la necessità di riparare a un errore della precedente amministrazione regionale che ha evitato l’esposizione della Dea di Morgantina al Quirinale (dove andarono i bronzi di Riace, che diventarono tali) e al Museo Salinas, recentemente riaperto e che attende di aprire nuovi spazi in occasione di “Palermo Capitale italiana della cultura”
Le opere – spiega Sgarbi – si posso temporaneamente muovere, senza ridicole ribellioni da parte di chi ama la retorica. Tre cose devono essere garantite: la conoscenza, la valorizzazione (per questo esistono le mostre) e la loro conservazione. E per questo, non sentendomi schiavo degli americani e delle loro imposizioni, ho subordinato il prestito nelle due sedi di Palermo e Roma, tra ottobre 2018 e febbraio 2019, a una verifica severa delle condizioni di trasportabilità della Dea a un esperto riconosciuto come Roberto Ciabattoni. Soltanto avute queste garanzie l’opera, con evidente ritorno anche per il museo di Aidone, potrà essere esposta.
In ogni caso – aggiunge Sgarbi – si rassegni Jacopo Fo, perché il mio interesse per il trasferimento a Palermo e a Roma è nullo. Ho formulato una idea per aumentare l’attenzione sopra quest’opera trafugata, esaltando valori di legalità e conoscenza.
Se lui e i cittadini di Aidone preferiscono tenerne nascosta la storia per compiacersi di averla vicina, li lascerò tranquilli nella loro solipsistica contemplazione, abbandonando la Dea ai loro desideri. E combatterò altre battaglie di legalità, come la difesa del Paesaggio siciliano dall’impresa mafiosa delle pale eoliche, che non hanno mai turbato i sogni tranquilli di Jacopo Fo, ma che sono uno sfregio vigliacco e umiliante per la Sicilia, ben più che l’esaltazione della Sicilia attraverso la Dea di Morgantina al Quirinale»
Conclude Sgarbi: «Comunicherò pertanto al Presidente della Repubblica Mattarella di rassegnarsi»