Leonforte ha da poco festeggiato il copatrono. Viva il paese in festa

San Giuseppe è per i leonfortesi il santo della grazia che vuole il “traficu” in cambio della grazia e le tavolate in onore al Santo questo sono: celebrazione del “travagghiu”. Molti anche quest’anno i forestieri e anche quest’anno il paese ha saputo rispondere da par suo. La zona storica o quel che ne resta buia e sporca, la fontana delle Ninfe infestata da frasche alte e irte, precipizi senza transenne pericolosissimi e accessibili ai pedoni, parcheggi inaccessibili, segnaletica inesistente e chiese chiuse. Liardo e Novelli li custodiamo gelosamente senza esporli nel dì di festa perché rischiamo di farceli portar via come il Trittico dei Cappuccini e al turista mostriamo la peculiarità territoriale: la “munnizza”.
“Munnizza” ovunque. I cassonetti spariti dalle strade sono ricomparsi accanto alle chiese, non c’è chiesa senza cassonetto straripante e maleodorante. Una preghiera vorremmo rivolgere alle autorità: prima di agghindarvi per sfilare in processione provvedete allo strapiombo sulla strada che porta alla Granfonte. La sera del Venerdì Santo dello scorso anno non pochi hanno rischiato di cascarci dentro. Provvedete perché allo sporco e al’incuria ci siamo rassegnati, ma alla colpevole inerzia ancora no.

Gabriella Grasso