Enna. Collegio Geometri: Elezioni rinnovo Consiglio direttivo 2018/2022

Enna. Il Collegio provinciale dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Enna ha fatto sapere che, nei giorni scorsi, l’assemblea generale degli iscritti all’Albo ha proceduto, in prima convocazione e con voto segreto, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo 2018/2022, riconfermando il Consiglio direttivo uscente.

Pertanto, risultano eletti i geom. Cacciato Filippo, Cappa Michele, Cascio Guido, Cosentino Giovanni, Giunta Antonio, Licciardello Rosario e Zammataro Silvestro.
Il nuovo Consiglio si insedierà fra qualche giorno per l’assegnazione delle cariche di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. Pertanto, nel segno della continuità, si è intesi confermare il Consiglio direttivo per i prossimi cinque anni e, verosimilmente, sarà Guido Cascio riconfermato nel ruolo di presidente e di rappresentante dell’Ente, con l’auspicio che in questi prossimi anni possa continuare la crescita professionale della categoria, così come radicata nel territorio ennese in maniera capillare. La recente polemica sulla classificazione sismica degli edifici ha riacceso l’annosa questione della definizione delle competenze tra ingegneri, architetti e geometri!
Se qualcuno si aspettava -afferma il presidente uscente Guido Cascio- che la categoria dei geometri si strapasse i capelli e urlasse al complotto, dopo la pubblicazione del parere della seconda sezione del Consiglio di Stato sulle competenze progettuali del geometra, dovrà ricredersi. Finalmente si è fatta chiarezza sul tema spinoso delle competenze progettuali dei professionisti tecnici. Il parere di Palazzo Spada -spiega Cascio- nell’affrontare il complesso argomento delle competenze progettuali del geometra, “introduce finalmente un principio innovativo e non si limita a un pedissequo richiamo alle decisioni operate della dalla giurisprudenza nel passato”.
In sostanza, ragiona Guido Cascio, il Consiglio di Stato afferma che le strade finora intraprese dai giudici percorrevano due direzioni opposte: da un lato più favorevoli ai geometri, dall’altro con un’interpretazione stringente della norma che riserva a ingegneri e architetti la competenza sulla progettazione di edifici civili in cemento armato.
“Ma il parere ha chiarito alcuni punti fondamentali in maniera inequivocabile -riprende il geometra Cascio- a partire dal fatto che l’articolo 1 del Regio decreto 2229 del 1939 (quello che prevedeva la riserva sul cemento armato) è stato abrogato e, quindi, non più in vigore”.
Può il geometra realizzare opere in cemento armato?
La risposta del presidente Guido Cascio è chiara. “Si, è possibile nelle zone a basso rischio sismico, purché non intervenga pericolo per la pubblica incolumità come è il caso delle modeste costruzioni civili, delle piccole costruzioni accessorie a quelle rurali e degli edifici per uso di industrie agrarie, che non richiedono particolari operazioni di calcolo”.

Nino Costanzo