Valguarnera: chiusa con ordinanza sindacale, per rischi di cedimento strutturale, il plesso della media Pavone

Valguarnera. A poco più di un mese dalla fine dell’anno scolastico, vengono sgomberati i locali della scuola Media “Angelo Pavone”, per rischi di cedimento strutturale. A deciderlo il sindaco Francesca Draià, tramite ordinanza, con l’accordo del dirigente scolastico Roberto Ferrera. L’attività didattica sarà sospesa dal 5 maggio al 9 maggio per consentire il trasferimento delle classi in altri plessi del paese. Le decisione del sindaco è stata presa, in seguito ad uno studio di “verifica della vulnerabilità sismica di livello e indagini strutturali dell’immobile” eseguito dall’ufficio tecnico comunale di concerto con l’ingegnere Giuseppe Garufi professionista presso lo studio tecnico associato di ingegneria e architettura di Furci Siculo (Me). Nella relazione è scritto che “la struttura della Pavone, così come realizzata, presenta delle criticità che compromettono la staticità, presentando da subito un collasso ai soli carichi verticali e che pertanto nelle condizioni in cui si trova, è inadatta alla destinazione d’uso attuale” La questione è stata girata dall’amministrazione, anche agli uffici del Genio Civile di Enna, in ottemperanza al verbale della 1^ commissione consiliare, ma pare che l’Ente non si sia espresso. Da considerare che la criticità dell’immobile è venuta fuori, in fase di affidamento dell’incarico professionale per la progettazione esecutiva dell’intervento di adeguamento sismico, impiantistico e messa in sicurezza ai fini dell’agibilità della scuola ed ancora prima della presentazione del progetto esecutivo per la richiesta di finanziamento. La decisione del sindaco, sebbene nell’aria da parecchi giorni, ha lasciato comunque sorpresi in egual misura docenti, alunni, genitori e personale tutto, che si sarebbero aspettati quanto meno la fine dell’anno scolastico, per aver garantito proprio nella parte nevralgica, il regolare svolgimento e conclusione delle lezioni. Invece per come è arrivata la decisione è sembrata una doccia fredda, tanto che ancora l’ordinanza del sindaco non riporta in quali plessi saranno dislocati i circa 200 alunni, gli uffici, gli archivi e il personale. Da notizie, in ogni caso, pare che 9 delle 15 classi saranno trasferite nel plesso Don Bosco di piazza colonnello Tuttobene, ovverossia nell’altra estremità del paese, mentre le altre 6 classi rimarranno dove si trovano adesso e cioè nell’immobile attiguo della “Francesco Lanza”. Certo è, che le difficoltà e i disagi si faranno sentire non solo per gli alunni e le loro famiglie che abitano nella zona Sant’Elena, ma soprattutto per gli insegnati che dovranno spostarsi nel cambio dell’ora da un punto all’altro del paese. Intanto sui social montano le polemiche tra i favorevoli alla decisione del sindaco e i non favorevoli. I primi affermano che se c’è un rischio reale di cedimento è giusta ed ineccepibile la decisione del sindaco; i secondi invece, accusano il sindaco di eccesso di zelo e che si poteva aspettare un altro mese per trasferire la scuola in tutta serenità. Di certo, non solo l’ultimo mese dell’attività didattica sarà trasferita altrove, ma immaginando i tempi della burocrazia e dell’espletamento dell’iter progettuale con annesso finanziamento, chissà quanti anni passeranno, prima che la scuola media “Angelo Pavone”, ritorni ad essere agibile nel suo habitat naturale.

Rino Caltagirone