Valguarnera. Scattano le proteste e le interrogazioni per la chiusura della Scuola Media “A. Pavone”

Valguarnera. Scattano le proteste e le interrogazioni per la chiusura della Scuola Media “A. Pavone” avvenuta nei giorni scorsi, su ordinanza del sindaco, per rischi di cedimento strutturale. Una chiusura, nell’aria da diversi giorni ma che ha lasciato stupefatti alunni, genitori, insegnanti e personale scolastico perché effettuata a poco più di un mese dalla chiusura dell’attività didattica. I partiti e nel caso specifico M5S e Forza Italia, mostrano perplessità e ci vogliono vedere chiaro per la solerzia usata dal sindaco e dagli uffici competenti. Il Movimento 5 Stelle, non presente tra i banchi del consiglio, scrive una nota al sindaco, al responsabile dell’ufficio tecnico e al comandante della Polizia Municipale chiedendo se anche gli altri edifici scolastici, allo stato attuale, godano buona salute e cioè se siano in condizioni di sicurezza antisismica e antincendio, superiori a quelli della scuola Angelo Pavone chiusa dal sindaco. Se così non fosse-scrivono nella nota- chiediamo l’immediata verifica di tutti gli edifici scolastici comunali e la produzione di tutta la documentazione tecnica che certifichi lo stato di sicurezza dei luoghi, citando le condizioni delle scuole “Giuseppe Mazzini”, “Sebastiano Arena” e delle parti di edificio non ristrutturate della “Francesco Lanza” e “ Don Bosco”. Sull’argomento interviene dal punto di vista giurisprudenziale anche Forza Italia, che giudica l’ordinanza del sindaco “invalida” in quanto- recita la nota di FI- “in ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l’autorità cui è possibile ricorrere.” Ritenendo quindi non conforme alla normativa la stesura dell’atto, considerato che un’ordinanza –scrivono- “debba possedere alcuni requisiti di contenuti, nonché l’autorità cui viene trasmessa e quelle dinnanzi alle quali è possibile impugnare il provvedimento (entro 30 giorni con ricorso gerarchico al Prefetto per motivi di legittimità o di merito, entro 60 davanti al Tar per incompetenza, eccesso di potere o violazione di legge, entro 120 con ricorso straordinario al Presidente della Regione”.

Rino Caltagirone