Aggressioni nelle guardie mediche in Sicilia, la Regione stanzia dei fondi per la sicurezza

Dopo gli atti di vandalismo e le aggressioni ai danni di medici e personale negli ospedali, la Regione fa il punto della situazione e stanzia dei fondi appositi per la sicurezza. Un’operazione partita subito dopo la violenza sessuale ai danni della dottoressa dell’Asp di Catania: il suo aggressore è stato condannato ma la donna ha puntato pubblicamente l’indice contro l’Asp catanese che non si è costituita parte civile al processo e ha accusato la Regione di averla lasciata sola a combattere questa battaglia per avere giustizia.
Ma sono tanti gli episodi che si sono verificati nei presidi di periferia. A dicembre, il nuovo assessore alla Salute Ruggero Razza ha detto subito di voler puntare sulla messa in sicurezza degli ambulatori di guardia medica che spesso sorgono in zone disagiate, soprattutto in provincia. Adesso entra nel vivo il piano per dotare i presidi di telecamere e altri sofisticati sistemi di allarme. In provincia di Messina ci sono due interventi programmati che prevedono l’installazione di tutte le dotazioni di sicurezza in 60 dei 104 ambulatori che ancora non ce le hanno. I lavori inizieranno il primo giugno e hanno un costo di un milione e 900 mila euro. All’Asp di Agrigento invece andranno 3 milioni 450 mila euro. La gara per l’adeguamento nelle 36 strutture presenti è in corso ed è stata affidata tramite la piattaforma telematica Consip la fornitura di sistemi di videocontrollo con registrazione di immagini e allarme. Anche per Caltanissetta sono in arrivo novità: è stato approvato il progetto per tutte le 21 guardie mediche che prevede videocontrollo e allarme.
Da un monitoraggio dell’assessorato regionale alla Salute, è emerso che ad oggi 215 delle 395 guardie mediche di tutta la Regione si sono dotate di sistemi di allerta collegati con le forze dell’ordine, 96 in più rispetto all’ultimo controllo datato 31 dicembre. In particolare, l’Asp di Palermo ha adottato il sistema in tutti i 91 ambulatori fra città e provincia. Sono aumentati anche i sistemi di allarme sonoro (prima presenti solo in 85 presidi e adesso in 206) e i sistemi di illuminazione all’ingresso (da 235 a 330). Il videocitofono è presente invece solo in 185 strutture, 83 in più rispetto a cinque mesi fa ma ancora troppo poco. I sistemi di viedosorveglianza con registrazione di immagini sono 217, con una copertura in 76 nuovi presidi. Sono presenti capillarmente in provincia di Palermo in tutti i 91 ambulatori mentre mancano del tutto nelle 20 guardie mediche di Enna. Anche porte antisfondamento e grate sono state installate ad alto ritmo negli ultimi mesi ma sono presenti solo in un terzo dei 395 ambulatori.

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