Nicosia: apertura ed inaugurazione del museo diocesano di Arte sacra

La Diocesi di Nicosia apre le porte dell’ex Monastero delle Benedettine e della Chiesa monu-mentale di San Biagio per ospitare alcuni capolavori d’arte sacra che compongono il suggestivo percorso del Museo Diocesano allestito nei locali che nei secoli hanno visto il passaggio di tante realtà che si sono susseguite fino a un graduale abbandono e che, dal 26 maggio prossimo, oppor-tunamente restaurati, assumeranno questa nuova dimensione pastorale.
Tesori che un tempo abbellivano le chiese o facevano parte del corredo liturgico nelle celebrazioni, da oggi si potranno ammirare nel pieno del loro valore storico-artistico e cultuale all’interno del complesso museale.
Le opere esposte, dai dipinti alle sculture, dagli argenti ai manufatti tessili, sono il risultato di com-mittenze che hanno fatto di Nicosia una culla dell’arte, nel cuore della Sicilia, lungo l’arco dei seco-li. Dalle tavole quattrocentesche del soffitto ligneo della Cattedrale al Sant’Eligio vescovo dipinto nel 1536 da Johannes De Matta, dalle tele della prima metà del Seicento, il cui vertice è nel Marti-rio di san Bartolomeo, capolavoro del Ribera, alle pale d’altare settecentesche di Giuseppe Velasco, emerge un panorama artistico di notevole interesse.
Grazie alle suggestive sculture di Giambattista e Stefano Li Volsi, dei primi anni del Seicento, pas-sando per le tele di Filippo Randazzo, sarà possibile conoscere da vicino un saggio della scuola arti-stica nicosiana, che vedremo rifiorire tra i dettagli nascosti mediante mirati interventi di restauro che il Museo si propone di avviare anche grazie alle libere offerte dei visitatori.
L’ingegno creativo di pittori, argentieri, scultori, stuccatori e fini ricamatori, si svela ai nostri occhi per farci cogliere l’opera d’arte che “è fessura, spiraglio attraverso cui filtra l’infinito. L’arte inevi-tabilmente conduce all’estasi e allo stupore” (S.E. Monsignor Salvatore Muratore).
Il Museo Diocesano, diretto da Lella Russo, coadiuvata da Antonio D’Amico, conservatore museale,
nasce con lo spirito di aprirsi al territorio come fucina di recupero del patrimonio storico artistico
e come luogo d’incontro in cui ciascuno può farsi custode della bellezza.
L’apertura seguirà a partire dal 27 maggio 2018 secondo i seguenti orari.
mercoledì su appuntamento – sabato 15,30 | 19,30 – domenica 10,00 | 13,00
In maniera del tutto eccezionale domenica 27 maggio rimarrà aperto anche nel pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30.