Agira, riapre la Cava dopo 20 anni di abbandono. Investimenti privati per 25 milioni e nuova occupazione

Ieri mattina presso la sede dell’Assessorato all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, il Direttore Generale del Dipartimento Energia Salvatore D’Urso, insieme al Dirigente del distretto minerario di Caltanissetta Ing. Michele Brescia, hanno rilasciato alla società Fassa srl l’autorizzazione all’apertura della cava di calcare in località Santa Nicolella ad Agira, in provincia di Enna.
Tale autorizzazione consentirà al Gruppo Fassa di realizzare uno stabilimento per la produzione di materiali per l’edilizia, settore in cui la società è leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale. L’investimento, che si aggirerà intorno ai 25 mln di euro, consentirà la creazione di circa un centinaio di posti di lavoro a livello locale, tra diretti e indotto.
Lo scorso 19 febbraio la cava di calcare di Agira aveva ricevuto il diniego da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Enna, a causa del rinvenimento di alcuni reperti archeologici nell’area interessata. Proprio la salvaguardia di tali reperti è stata alla base dell’attività svolta dal Dipartimento Energia, in collaborazione con il Dipartimento Beni Culturali, attraverso la convocazione lo scorso 8 marzo di un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati.

Il 15 marzo la Fassa srl ha pertanto prodotto un nuovo progetto di coltivazione della cava, improntato sulla tutela dei reperti rinvenuti. Successivamente, in data 6 aprile, la Soprintendenza ha rilasciato parere favorevole e, pertanto, si è completato l’iter amministrativo per il rilascio dell’autorizzazione a procedere. La società ipotizza l’inizio dei lavori preparatori alla riapertura della cava, a partire dal prossimo ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di opere di ripristino ambientale, a carico della Società, di pari passo con l’avanzamento dei lavori di scavo e messa in produzione. Successivamente al rilascio della concessione edilizia, il Gruppo Fassa avvierà i lavori per la costruzione dello stabilimento nella vicina area industriale di Agira. Si ritiene che lo stabilimento possa iniziare a produrre nel 2020.

Soddisfazione per il traguardo raggiunto è stata espressa dall’Assessore all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, Alberto Pierobon: “Dopo 20 anni di abbandono e di improduttività questa cava tornerà in funzione, in un settore un tempo vitale per l’economia dell’isola. Certo è solo un punto di partenza, ma assume un valore importante, anche simbolico e di visione: utilizzo delle risorse compatibile con il rispetto e la storia dei territori, valorizzazione dei siti estrattivi e nuova occupazione. Presto faremo una attenta verifica per capire lo stato dell’arte sulle concessioni e su cosa, oggi, è attivo o improduttivo per l’economia siciliana. Anche in questo contesto serve una rapida discontinuità con il passato”.