Giovanni e Isabella Scialfa, genitori di Vanessa, hanno rimosso la targa dedicata alla figlia

Alla fine l’ha rimossa. Giovanni Scialfa, padre di Vanessa, uccisa quando aveva appena 20 anni,  nel 2012, dal fidanzato, Francesco Lo Presti, ora in carcere per scontare una condanna a 30 anni, ha tolto la targa dedicata a sua figlia, posta dal Comune in una aiuola del giardino davanti il Palazzo  di Giustizia di Enna. “L’incuria e il totale stato di abbandono in cui versava era per me, e la mia famiglia, un dolore oltre che una mancanza di rispetto della memoria di mia figlia – dice Giovanni che insieme ad Isabella Castro, madre di Vanessa,  avevano più volte sollecitato la pulizia di quell’aiuola. “Veniva pulita solo in vista della processione del  venerdì santo – dice Giovanni che, qualche settimana fa, aveva scritto una lettera al sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro e all’assessore all’Urbanistica, Giovanni Contino.

In realtà, dopo quella lettera, l’aiuola era stata pulita. Troppo tardi per Giovanni ed Isabella che avevano atteso mesi. “L’abbiamo fatta rimuovere a nostre spese. Meglio niente piuttosto che constatare come le istituzioni si sono dimenticate di nostra figlia. Quella targa era un segno contro la violenza sulle donne, contro la piaga del femminicidio. Era dedicata a Vanessa e a tutte le donne vittima di violenza. Curare quel luogo era diostrare di rispetto e coscienza civica”.