Enna: Famiglia senza lavoro occupa casa popolare

Futuro lavorativo incerto, presente abitativo ancora più incerto con rischi per lui e la sua famiglia. La vita di Vincenzo, ennese di 31 anni, e la sua famiglia (moglie Amanda e due figli di 3 e 10 anni ) è si è fatta complessa con tante difficoltà, la più importante riguarda l’abitazione, una casa popolare del Viale Unità d’Italia , che li ospita da qualche mese ma che è stata occupata abusivamente e che ,quindi, è in piena provvisorietà. L’alloggio popolare era stato assegnato a Giovanni Vaccaro, il quale, di fatto, non vi ha mai abitato e ci sono gli inquilini del palazzo che lo testimoniano. Vincenzo e la moglie Amanda in preda alla disperazione per non avere un posto dove abitare, hanno forzato la porta dell’appartamento, e da tempo lo stanno abitando abusivamente. Vincenzo paga regolarmente la luce ed il condominio, mentre per il gas utilizza la bombola ma chiaramente la sua posizione rimane precaria e contro la legge. Ha cercato di mettersi in contatto con il sindaco Dipietro tenuto conto che solo lui e la Prefettura possono problemi di questo tipo. Il sindaco Dipietro interpellato ha dichiarato che questo è un problema che riguarda i servizi sociali e quindi l’assessore Gargaglione.
“Non avevo dove abitare con mia moglie ed i miei due figli- ha dichiarato Vincenzo- ed allora in piena disperazione abbiamo approfittato di questo appartamento (al primo piano della casa popolare) che è stato sempre vuoto ed abbiamo trovato la possibilità di abitarlo. Vivo con un reddito di dignità che mi assegna 430 euro al mese e con mia moglie che fa le pulizie in una famiglia e che riceve qualcosa. La nostra preoccupazione è proprio la mancanza di un alloggio, sappiamo benissimo che abbiano fatto una cosa irregolare, ma siamo andati ad occupare un alloggio che è chiuso da sempre, non potevamo lasciare fuori i nostri due figli. Lanciamo un appello al sindaco Di Pietro ed alla Prefettura perché ci vengano incontro. Vogliamo vivere onestamente, cerchiamo di lavorare per dare dignità alla nostra vita e a quella dei nostri figli, ma in questa posizione di incertezza non è possibile vivere. Nella nostra zona ci sono ben cinque appartamenti popolari vuoti che gli assegnatari non abitano perché hanno un’altra casa o si sono trasferiti in un’altra città. Non è giusto che tante persone debbano soffrire per mancanza di abitazione. Siamo vissuti per circa una settimana in macchina, le mie due figlie soffrivano in maniera incredibile, poi abbiamo deciso d comune accordo con mia moglie Amanda di andare ad occupare abusivamente l’appartamento di questo caseggiato popolare. Chiediamo un aiuto concreto da parte delle autorità”.
Un appello accorato di una famiglia che vuole vivere in onestà e dignità, che spera tanto in una soluzione idonea rendere la loro vita più agevole e vivibile.