Enna. Piano Parcheggi 2: ci stanno prendendo per scemi o per qualcos’altro?

Enna. Risentimenti e malumori hanno destato quanto pubblicato sul nuovo Piano Parcheggi ennese dal titolo: ENNA: PARCHEGGI E ZPL. CI STANNO PRENDENDO PER SCEMI O PER QUALCOS’ALTRO?, certo una news che non sia il copia incolla del portavoce del Sindaco di Enna o un articolo della stampa amica sia cartacea che on-line è sempre da condannare, si va dalle velate minacce (Sig.Assessore della Giunta Dipietro abbia il coraggio di dirle in faccia o si crede così arrogante e sicuro di avere una certa stampa al Suo servizio che preferisce ignorarci, ma ha fatto male i conti: non è dentro ai dati della comunicazione provinciale!) n.d.r.: non ci riferiamo all’Assessore Biagio Scillia, che sta da tempo lavorando su questo piano, molto aperto ai suggerimenti e confronti.
Non abbiamo da smentire niente: sono fatti reali. Hanno aumentato di un’ora le ore di pagamento nel pomeriggio (mezz’ora prima e mezz’ora dopo rispetto a prima, anche se l’Assessore Scillia ha già proposto la modifica). Hanno tolto centinaia di posti liberi. Non hanno dato alcun pass ai residenti: esiste solo un abbonamento mensile ma senza posti riservati. Le macchinette non fanno il resto (c’è scritto sulle stesse macchinette) e vogliono almeno 60 centesimi (anche questo c’è scritto sulle macchinette). Hanno cambiato blu e bianco diverse volte (che vuol dire che non hanno un piano definitivo)… e tanto altro ancora. Il codice della strada è violato ampiamente: alla prima causa il Comune perderà. In questo modo si sta distruggendo sul nascere un’idea buona. Si sta partendo con le esagerazioni, con l’accanimento, senza alcuna gradualità e senza garantire residenti, commercianti e impiegati. Non è così che si può avere la collaborazione dei cittadini. Il comportamento dei vigili, delle vigilesse, è quasi vendicativo e incattivito. Evidentemente hanno avuto ordini di questo genere da un comandante che, non essendo di Enna, si sente sprezzantemente superiore.
Con l’applicazione DropTicket si paga a minuti. Per tre minuti ad un cittadino ha preso 1 euro. Non è per caso: un furto?
Insomma un disastro annunciato, anche se l’idea è giusta, ma va applicata con saggezza.