Ospedale Enna: cardiologia, i suoi primi venti anni

Enna. Nonostante i recenti progressi nella comprensione dei meccanismi e negli sviluppi di nuove strategie terapeutiche, la diagnosi dello scompenso cardiaco è paragonabile a quella dei tumori maligni, con una mortalità tuttora alta. La durata della vita si allunga e di “mal di cuore” non si muore più o quasi ed è per questo che la sfida per i cardiologi aumenta. Lo scompenso cardiaco è una patologia misteriosa quanto comune, non ha età per verificarsi ed è causato da molteplici fattori: dall’infarto del miocardio agli effetti di tossicità causati dai farmaci chemioterapici ad un’eccessiva sollecitazione dovuta ad ipertensione. La Cardiologia dell’Umberto Primo di Enna, per i suoi vent’anni di attività, ha puntato i riflettori proprio su “Lo scompenso cardiaco. Diagnosi e strategie terapeutiche”, con un convegno che ha visto dialogare medici ospedalieri e del territorio. Direttore scientifico del convegno Lello Vasco, direttore del Dipartimento di Medicina e del reparto di Cardiologia dell’ospedale ennese e responsabile del coordinamento scientifico, la cardiologa Stefania Grasso.

“Si è creato un primo punto di comunicazione tra l’ospedale ed il territorio – ha commentato soddisfatto il primario Vasco – infatti i cardiologi dell’ospedale di Enna hanno presentato ai colleghi tutte le possibilità di cura e diagnosi, di secondo e terzo livello, che si offrono nel reparto che dirigo. Dalla terapia elettrica dello scompenso alla diagnosi fine, attraverso la tecnologia all’avanguardia, patrimonio dell’ospedale e dell’Azienda”
Una giornata amarcord che ha percorso la nascita e l’evoluzione del reparto, dalla petizione con 10 mila firme presentato alla regione nel ’98 per istituire l’unità cardiologica a Enna a oggi, fiore all’occhiello per la diagnostica e la terapia. Molti i presenti che hanno voluto omaggiare il reparto – che ha ottenuto un plauso dal cardio chirurgo del centro Ismett, Michele Pilato e del primario di Cardiologia di Scianna Ennio Ciotta per la dinamicità e la crescita costante – con un ricordo personale e professionale prima di concentrarsi sulla disquisizione di tematiche quali l’approccio integrato allo scompenso cardiaco, i possibili scenari, il corretto uso della diagnosi strumentale, i modelli di cura a gestione cardiologica e le nuove strategie alternative nella terapia dello scompenso calando gli interventi su casistiche e casi specifici. Dalla giornata sono emerse nuove strategie possibili ed evidenziate difficoltà da parte dei medici del territorio. A riguarda questi ultimi sono stati incoraggiati dall’equipe di Vasco in primis a cercare un raffronto e un appoggio con il nosocomio ennese al quale affidare i propri pazienti ed indirizzarli nei tanti percorsi offerti, dalla riabilitazione cardiologica, all’elettrofisiologia, all’ecodoppler vascolare periferico, sino alla diagnostica (in collaborazione con Radiologia e Medicina Nucleare). A tal proposito è stato realizzato un opuscolo informativo – scaricabile anche dal portale www.asp.enna.it – nel quale è illustrata l’offerta sanitaria proposta dal reparto con nominativi dei medici referenti e contatti telefonici degli ambulatori.
“Una giornata importante – ha dichiarato il direttore sanitario Emanuele Cassarà, che ha portato i saluti della direzione aziendale – perché corona un percorso portato avanti negli anni dal dottore Vasco e da tutta la sua equipe. Un percorso che ha portato la Cardiologia di Enna a diventare un punto di riferimento per quando riguarda la diagnostica e la terapia, perché in Sicilia, Cardiologie come quelle dell’Umberto Primo credo che siano pochissime”. E ha concluso: “Con l’istallazione della Cardio- Tac si completerà parte della dotazione per la diagnostica per immagine, un fiore all’occhiello per l’ospedale e per l’Asp. Noi aspettiamo tra l’altro l’approvazione dell’ultima bozza della rete ospedaliera perché finalmente anche ad Enna avremo l’emodinamica, abbiamo già un progetto esecutivo ed i finanziamenti”.
Durante la giornata molta attenzione ha ricevuto la cardio – oncologia, un ambulatorio, eccellenza del reparto nato nel 2016 in stretta collaborazione con i colleghi oncologi. A parlare dell’attività svolta è stata la responsabile Pamela Licata, che ha fatto luce sulle nuove terapie mirate e personalizzate rispetto a quelle convenzionali di anno fa che rispondono ai diversi gradi di tossicità (acute, croniche, tardive). A selezionare i pazienti da sottoporre alla valutazione cardiologica sono infatti gli oncologi che seguono un protocollo condiviso. La valutazione cardiologica consiste nella visita, nella esecuzione di un elettrocardiogramma, nella attenta e precisa valutazione della funzione contrattile del miocardio.
Vasco approfittando della nutrita platea di colleghi ha lanciato un messaggio anche ai pazienti, ai cardiopatici cronici: “I cardiologi dell’Umberto Primo, rispondono a telefono. Se qualche malato – ha detto il primario – trova difficoltà al Cup per prenotare con urgenza un controllo è invitato a contattare il reparto, sarà nostra cura prestare attenzione al caso, tenendo conto della gravità della situazione”. L’idea del reparto è quella di agevolare e “proteggere” il paziente rendendo ragionevoli i tempi di attesa. Proprio nei termini di una sanità più umana, come è emerso dal convegno, la Cardiologia ha stretto un rapporto fiduciario e professionale con l’Ismett, il centro trapianti d’eccellenza siciliano al quale vengono sottoposti i pazienti per interventi cardio-chirurghi e dal quale vengono inviati ad Enna per la riabilitazione.