Cerami_Lab

Il 17 Aprile l’Amministrazione Comunale di Cerami ha incontrato i ragazzi delle scuole del Comune per promuovere e portare avanti il Progetto “Cerami_Lab”, ovvero una serie di laboratori volti alla valorizzazione e conoscenza del patrimonio immateriale che Cerami possiede e che lo rende unico nel suo genere. Tutti gli 8.000 Comuni che compongono la nostra Penisola hanno una storia, una serie di usi, costumi, dialetti e pratiche che li rendono dei microcosmi da salvaguardare perché diversi e unici gli uni dagli altri. E per poter valorizzare bisogna conoscere. Perché senza la conoscenza di questa ricchezza non si può rimanere stupiti. E per poter valorizzare bisogna stupirsi. Perché la valorizzazione, ma ancor prima la conoscenza passa anche attraverso emozioni. Quelle emozioni che viviamo noi e che vogliamo far vivere agli altri. Penso, a tal proposito, a quel commuovente passo manzoniano dell’Addio ai monti di Lucia. Le emozioni di lei ci hanno fatto amare quei monti. E Lei ama quei monti perché rappresentano la sua culla (con tutte le emozioni che ne conseguono). Ed è così, attraverso questo “baratto” di emozioni che spazia geograficamente (un paese con un altro paese) e temporalmente (di generazione in generazione), si può valorizzare il territorio. E non dimentichiamo che Cerami sta dando prova di una certa duttilità dinnanzi a questo aspetto. Perché, oltre a quel “Nebrodiamo” di cui abbiamo dato notizia qualche giorno fa, in Consiglio si è approvato il REIS, ovvero l’inserimento nel Registro Regionale del patrimonio immateriale del Comune di Cerami.
L’incontro nello specifico del nostro interesse in questo articolo aveva come oggetto i “cantatura”: cantori, menestrelli che cantano una sorta di lamento in dialetto per le feste sacre, con un’intera, potremmo dire, “compilation” o “hit parade” in cui ci sono anche due canzoni in lingua latina eseguite soprattutto per i riti della settimana santa. Ovviamente la ricchezza e il valore di tutto ciò sta anche nella trasmissione orale di questi piccoli tesori. Siamo quindi dinnanzi ad un Pisistrato che ha permesso la decodifica scritta della tradizione orale dell’Iliade e dell’Odissea (ovviamente la similitudine sembra azzardata, ma nei fatti è proprio questa la sostanza!). E il Pisistrato di tutto ciò è un ragazzo che si chiama Sebastiano Giuliano, leader di un gruppo (composto anche da ragazzi molto giovani) che si è fatto carico della riscoperta e valorizzazione di questa bellissima peculiarità ceramese. A incorniciare tutto ciò la viva collaborazione generazionale tra amministratori e “baby” amministratori (i giovani consiglieri erano presenti) e la “rampa di lancio” di Matera Capitale Europea della cultura 2019. Ma la rampa di lancio non serve solo per una “toccata e fuga”, ma permettere il reiterarsi e far riscoprire di anno in anno le tradizioni. Cerami_Lab non si ferma, ovviamente, solo ai “cantatura” ma è un progetto più ampio nella riscoperta a 360° di tutte le tradizioni del paesino nebroideo. Importante anche l’incontro che l’Amministrazione vuole proporre alle scuole sulla nuova “droga” del telefonino che ormai ci ha reso, grandi come piccoli, delle isole senza alcun legame con l’esterno. Delle isole noiose, tutte uguali, senza alcuno spirito critico e omologati per come questa maledetta società ci vuole. Massa informe come le pecore di un gregge. Tutte queste iniziative, sembra retorica ma non lo è, servono a spezzare questo “iter” che ci condurrà al burrone della perdita della nostra essenza di Uomo e di Cittadino, di Homo Faber e essere che si erge, attraverso i propri talenti, sulle bestie. Pensiamo ormai troppo. O meglio, pensiamo con pensieri imboccati da altri. E sentiamo poco. Ricominciamo a sentire e pensare. A emozionarci. A vivere la nostra Storia e diventarne parte non come agenti passivi ma come attivi.

Alain Calò