Aidone riscopre un figlio: Sebastiano Castagna

Aidone. Ha destato grande interesse nella cittadina la figura di Sebastiano Castagna, riscoperta grazie al progetto realizzato dall’Istituto professionale agrario di Aidone, diretto dal prof. Alessandro Geraci, col contributo dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Comincia, quindi, a brillare un pò di più questa personalità che, per lungo tempo, è rimasta nell’oblìo. Sebastiano Castagna (1868-1938), decorato con medaglia d’oro al valor militare, nella primavera scorsa, era stato anche ricordato in una cartolina commemorativa, realizzata dall’aidonese Vito Aloi. “Se fosse vissuto ai giorni d’oggi – afferma il prof. Costanzo, referente progettista – Castagna sarebbe stato una di quelle figure di uomini per cui il mondo non ha confini. Invece, della sua vita, della sua attività per mediare la pace, di questo aidonese che visse alla corte di Menelik come un principe e alla cui memoria l’Italia decretò una medaglia d’oro, ben poco è rimasto nel ricordo dei suoi concittadini. Un pò poco per un uomo di cui dovremmo essere fieri”. Un personaggio singolare, Castagna, che in Etiopia, ad Addis Abeba, ebbe affidato, fra l’altro, il compito di costruire la chiesa di San Giorgio, la progettazione dell’acquedotto cittadino e la realizzazione di altre importanti opere. L’”ingegnere bianco”, come tutti lo conoscevano, ha pagato col prezzo della vita la sua opera di mediatore di pace. “Il patrimonio storico-culturale di un paese – afferma il dirigente scolastico, Alessandro Geraci – è costituito non solo dagli avvenimenti storici, ma anche da quegli uomini che, per eccezionale personalità e cultura, hanno lasciato il loro ricordo. Ci sono uomini che, però, pur avendo partecipato agli avvenimenti di importanza nazionale, cadono, per motivi oscuri, nell’oblio più profondo”. La figura dell’aidonese è stata ricordata anche in alcuni bozzetti realizzati da Lina Cassarino.
ARP