La Corte dei Conti richiama i Comuni di Agira e Pietraperzia

PALERMO – Affollata adunanza lo scorso 29 aprile davanti alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana che ha convocato 18 amministrazioni comunali (compresa Catania che ha chiesto un rinvio), per discutere del rendiconto 2007, ai sensi dell’articolo 1 comma 168 della legge regionale 266 del 2005 (Finanziaria 2006).
A presiedere l’adunanza pubblica è stato Luigi Mario Ribaudo affiancato dai magistrati Ignazio Faso, Francesco Targia, Giuseppa Cernigliaro e Licia Centro.

Convocati il Comune di Messina e poi quelli di: Agira (En), Pietraperzia (En), Mineo (Ct), Calatabiano (Ct), Fiumefreddo di Sicilia (Ct), Furci Siculo (Me), Brolo (Me), Forza D’Agrò (Me), Graniti (Me), Capo D’Orlando (Me), Oliveri (Me), Fiumedinisi (Me), Grotte (Ag), Cammarata (Ag), San Giovanni Gemini (Ag) e Rosolini (Sr). In generale sono state contestate varie irregolarità, relative per la maggior parte all’inosservanza del Patto di Stabilità Interno, al non adeguato utilizzo dei proventi vincolati derivanti dalle infrazioni al codice della strada, alla mancata adozione di provvedimenti per il contenimento delle spese per il personale (secondo i dettami del comma 557 dell’articolo 1 della legge 296 del 2006), ed inoltre, sono stati posti in evidenza: eccessivi ricorsi ad anticipazioni di tesoreria, disavanzi di gestione, ed organismi partecipati in perdita.
I rappresentanti degli enti (assenti quelli di Calatabiano e di Brolo), hanno esposto verbalmente le loro repliche e in quasi tutti i casi hanno presentato delle memorie che sono state acquisite dalla Corte.

Per quanto riguarda Messina (che proviene da due lunghi periodi di commissariamento), erano presenti: Filippo Ribaudo direttore e segretario generale; Ferdinando Coglitore responsabile dell’area di coordinamento economico-finanziaria; Giovanni Di Leo del dipartimento programmazione e bilancio; Calogero Ferlisi comandante della polizia municipale e Antonio Cama dirigente del dipartimento rapporti con le aziende. Sui ritardi nella riscossione dei tributi, i rappresentanti della città dello Stretto hanno detto che si sta creando, tramite asta, una società ad hoc a maggioranza pubblica. Il Comune si sta anche muovendo per risolvere il problema di Messina-Ambiente ed Ato che, in buona sostanza, si trovano a svolgere le medesime mansioni. Sulle obiezioni fatte dalla Corte sulla finanza derivata, è stato spiegato che è stato dato incarico ad una società specialistica, la Ifa Consulting di Verona, di rivedere tutti i contratti stipulati e per, ad esempio, eventualmente ridurre i tassi d’interesse.

Silvia Scardino
Quotidiano di Sicilia