Megadiscarica Dittaino: Imprenditori ed agricoltori dal Prefetto, pronti a ricorso

Enna. Questa mattina imprenditori ed agricoltori della valle del Dittaino saranno dal prefetto, Giuliana Perrotta, per esporre la situazione relativa alla realizzazione di un mega impianto per lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi nella contrada “Terra di Chiesa”, che andrebbe a condizionare le attività dell’area industriale e delle aziende che vi si trovano, nonostante le assicurazione verbali del sindaco di Assoro, Giuseppe Capizzi, e del presidente della Provincia regionale, Pippo Monaco. I due sostengono che si parla di questa discarica da tre anni, non è vero perché la discarica di tre anni fa era diversa da quella attuale, si parlava di smaltimento di pneumatici tra Agira e Catenanuova e per Assoro un deposito di rifiuti elettrici come frigoriferi e similari. I sindacati e alcune forze politiche hanno già mandato i loro messaggi di mobilitazione di massa e sabato è prevista una grande partecipazione al centro direzionale dell’Asi di Dittaino per la costituzione di un comitato spontaneo.
Qualcuno richiama alla memoria l’episodio dell’Università Kore del 2005 e, quindi, vorrebbe convincere le persone a bloccare l’autostrada e magari incatenarsi per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ulteriore scempio che si vuole far subire alla provincia di Enna con la complicità di qualche amministratore.
Da qualche parte si evidenzia, per ottenere risultati concreti, che bisogna fare ricorso al decreto 261 del 20 maggio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale RS del 16 luglio con cui è stata approvata la megadiscarica di Assoro-Dittaino e dunque ricorso che dovrà essere presentato entro venerdì quindici ottobre.
E’ possibile fare ricorso perché almeno uno dei pareri resi in conferenza dei servizi (Comune, Provincia, ARPA; Genio Civile) è certamente viziato da irregolarità. Il parere della Provincia Regionale, per essere validamente rilasciato presupponeva, un preventivo parere della società d’Ambito, l’ATO Rifiuti EnnaEuno, che invece risulta non essere stata mai interpellata. Il secondo motivo è legato al primo ed è sostanziale. L’Ato Rifiuti avrebbe espresso certamente parere negativo, perché, allo stato attuale, ha in fase avanzata di valutazione ambientale presso l’Assessorato Territorio e Ambiente, il progetto di ampliamento della discarica di Cozzo Vuturo, di proprietà del Comune di Enna e che gestisce direttamente tramite Siciliambiente, discarica che accoglie i rifiuti solidi urbani di tutti e venti i comuni della provincia. E’ un progetto che prevede un ampliamento per 260 mila metri cubi ed anche tutte le attrezzature per il pretrattamento dei rifiuti e un impianto di depurazione per il percolato. Inoltre l’Ato Enna Euno aveva già avanzato richiesta per la bonifica e messa in sicurezza della cosiddetta vasca A ed una sua messa in regola, come nuova discarica per una capacità di oltre un milione di metri cubi.
Si sta parlando di opere “pubbliche” che renderebbero inutile la megadiscarica di Dittaino, con un vantaggio incommensurabile sia dal punto di vista economico per Comuni e cittadini della provincia sia sotto l’aspetto ambientale. Altri motivi per il ricorso riguardano la valutazione di impatto ambientale che doveva tenere conto del fatto che , a pochi chilometri, esiste già una discarica in esercizio (Cozzo Vuturo) suscettibile di ampliamento e dunque con un duplice fattore di esclusione:
a) la nuova discarica “privata” contribuisce ad un aggravio ambientale in un territorio ristretto , dove già insiste una struttura di conferimento di rifiuti funzionante, un’area industriale che certo non è un insediamento ad emissioni ed impatto nullo e per il resto a forte vocazione agricola“qualificata”;
b) l’implementazione e ampliamento di Cozzo Vuturo avverrebbe invece in un sito già alterato da un punto di vista ambientale, senza occupare e impermeabilizzare nuovi suoli, anzi avverrebbe sostanzialmente entro il medesimo perimetro della discarica esistente e dunque senza aumento dell’impatto complessivo sul territorio.

È evidente che queste due considerazioni non sono state tenute nel debito conto in una procedura che, essenzialmente, deve valutare questi aspetti (in particolare Arra e Assessorato regionale all’Ambiente). Inoltre ci sono da fare alcune considerazioni di carattere economico. Un milione e trecento mila metri cubi di rifiuti (questa è la potenzialità dichiarata della discarica di Dittaino ) corrispondono a circa 1 milione e cento mila tonnellate. Con un costo di conferimento a discarica di 120 euro a tonnellata si avrà un incasso presunto nella vita della megadiscarica di 132 milioni di euro. Per quanto riguarda poi il biogas, che questi rifiuti potranno realizzare, a stima, si potrà avere un ricavo di circa quattro milioni di euro l’anno. Per la durata attesa di una discarica di queste dimensioni avremo circa altri 64 milioni. Il totale si aggira attorno ai 200 milioni di euro, senza contare i proventi del materiale riciclato e dell’eventuale depurazione di percolato per conto dell’intera regione (attualmente nel meridione d’Italia esiste un impianto solo a Gioia Tauro), effettuato per conto di privati anziché della struttura pubblica come avverrebbe a Cozzo Vuturo.