AIDONE-MORGANTINA: Argenti in esposizione permanente al Museo Archeologico

Aidone. Finalmente a casa! Gli Argenti da oggi sono esposti in modo permanente al Museo Archeologico di Aidone. Come hanno ribadito tutti gli intervenuti al convegno, che in mattinata ha dato avvio all’evento atteso da trent’anni, questo è stato un giorno storico per Aidone e per tutta la provincia di Enna. Le parole di Francesco Rutelli, ospite d’onore a cui è stata conferita la cittadinanza onoraria, sono emblematiche di un ciclo: scherzando Rutelli ha detto che i Romani avevano strappato a Morgantina la sua libertà, saccheggiando i suoi tesori, ma un altro romano si è prodigato per restituire a Morgantina una piccolissima parte del maltolto; aggiungo che i numeri suggeriscono un altro ciclo che si chiude, durato 22 secoli: 211 a.C. Morgantina, occupata dai Romani, veniva abbandonata al saccheggio e dopo due secoli all’abbandono completo, 2011 si completano i rientri di una piccolissima, ma significativa, parte di quanto è stato trafugato, depredato, tolto in modo illegale, ma a volte del tutto legale; il pensiero non può non andare al tesoro di monete coniate a Morgantina e agli innumerevoli altri reperti sparsi nei musei sicilani, primi fra tutti quelli di Siracusa e Agrigento, le cui città sono state sedi delle Soprintendenze cui Morgantina è appartenuta in tempi diversi. La loro restituzione merita la battaglia che Aidone intaprenderà quando questo primo ciclo sarà concluso e la città sarà dotata di un museo veramente degno di tale nome!
Alle quattro del pomeriggio finalmente, alla presenza di Rutelli e delle altre numerose autorità, è stato tagliato il nastro, inaugurando la nuova sala espositiva, ricavata da tre magazzini adiacenti alla sala arcaica. La sala si apre nel chiostro, che per la prima volta è stato fruibile al pubblico; i meravigliosi Argenti, capolavori di oreficeria ellenistica, sono esposti in quattro grandi teche che permettono di valorizzare ogni singolo pezzo a 360°; per accompagnare la loro storia e contestualizzare il loro nascondimento e il loro ritovamento-trafugamento, in un’altra teca sono esposti dei reperti trovati nello scavo della casa “di Eupolemo”, una casa modesta che mal si concilia con la ricchezza dei 16 pezzi restituiti dal MET di NewYork; tra i reperti ci sono anche le due monete (una mamertina in bronzo datable tra il 214 e il 212 a.C. e cento lire datate 1978) che a distanza di ventidue secoli hanno permesso di datare con certezza l’inizio della storia e il momento del trafugamento da parte dei tombaroli.
La cittadinanza ha vissuto l’evento come una grande festa civile e con i numeri della festa del patrono, partecipando in massa al convegno e mettendosi in fila per essere tra i primi a dare il benvenuto ai tesori ritrovati. Sintomatica è stata la vivace protesta con cui il pubblico, stipato all’inverosimile, ha accolto l’invito del moderatore del convegno al professore Bell, perché accorciasse i tempi della sua relazione: è stato come se sul più bello di un racconto avvincente qualcuno si permettesse di rompere l’incanto.

IL CONVEGNO
Hanno aperto i lavori con gli indirizzi di saluto il sindaco di Aidone, il prefetto Giuliana Perrotta, che ha evidenziato l’importanza del dialogo e della sinergia tra l’istituzione statale e quelle territoriali a vario titolo, dalla Regione alla Provincia, ai Comuni, alle imprese privata alle associazioni locali, per raggiungere gli obbiettivi di crescita del territorio. L’assessore regionale ai BB.CC. e all’I.S, Sebastiano Missineo, che nell’augurarsi che questo enorme patrimonio “non sia autoreferenziale ma generi ricchezza e indotto” , ha messo il dito sulla piaga della nostra provincia: la necessità inderogabile di rafforzare la viabilità, le infrastrutture, la ricettività e l’offerta culturale. Il Presidente della Provincia Regionale, Giuseppe Monaco, ha riconosciuto che, certificata ormai la volontà della Regione di volere far giungere la Venere in Aidone, alla provincia di Enna ormai non restano alibi di nessun genere per ritardare ancora l’iniziativa, questa è una delle poche possibilità che le restano per far decollare la crescita economica dell’intero territorio. Ha chiuso la serie di saluti Fulvia Caffo, la Soprintendente ai BB.CC. e AA. di Enna che ha rimarcato come l’evento sia stato anche il primo banco di prova per i neo incaricati nell’ambito del riassetto dell’amministrazione regionale dei BB.CC., a partire dal direttore del Parco Archeologico di Morgantina, e ha sentito il dovere di ringraziare per la collaborazione tutti i responsabili vecchi e nuovi e il personale a tutti i livelli.
Il percorso del convegno si è snodato intorno al tema “sacri agli dei”, evocato dall’iscrizione incisa su alcuni degli argenti, a moderarlo c’era il Dirigente Generale del Dipartimento dei BB.CC e dell’I.S. , Gesualdo Campo, che lo ha introdotto con un breve excursus sull’iter legislativo che ha portato all’istituzione dei parchi archeologici e alla filosofia ad essi sottesa che implica il principio di pari dignità, tra lo Stato e le realtà territoriali, e il rapporto di sussidiarietà; ha evidenziato il dato normativo che finalmente attribuisce al Museo di Aidone la dignità di Museo Archeologico Regionale e infine ha ribadito come l’evento odierno non si possa definire un’inaugurazione ma un ritorno, non una mostra ma una esposizione permanente.
Il primo intervento è stato quello del padrone di casa, l’architetto Enrico Caruso, direttore del Parco Archeologico di Morgantina che ha ribadito i concetti a lui cari ,con i quali ha rintuzzato in questi giorni le polemiche sulla opportunità che beni di questo valore vengano esposti in un luogo così marginale, infatti la marginalità può non essere un limite ma un valore aggiunto per accrescere nel visitatore voglia e sete di conoscenza; il rientro, l’esposizione nel “ piccolo ma prezioso forziere” del nostro museo dà a questi beni un senso compiuto: “non sono più orfani” ma ricongiunti alla loro Madre Terra.
Molto atteso e gradito è stato l’intervento del professore della Virginia University, Malcom Bell III, direttore della Missione Archeologica americana a Morgantina, ormai da decenni, e cittadino onorario di Aidone. Bell ha sottolineato l‘estrema importanza di questo ritrovamento per la storia e la conoscenza dell’oreficeria siciliana di epoca ellenistica, che finora avevamo conosciuto solo attraverso le parole degli scrittori latini, su tutti Cicerone che nelle Verrine descrive doviziosamente il patrimonio artistico trafugato da Verre durante il suo governatorato. M. Bell ha ripercorso con il suo racconto lo scavo di quella che viene identificata come casa di Eupolemo; ha confrontato alcuni elementi nei decori degli argenti, come la rarissima cornice a meandro all’interno di una coppa, con suggestioni che provengono da quella che doveva essere la vera casa di un riccone come il nostro, la ricca e vasta casa di Ganimede, con il triclinio caratterizzato dal mosaico del pastore frigio rapito dall’aquila di Zeus, contornato da una cornice a meandri. Ha analizzato alcuni degli elementi tipici di questa oreficeria appartenente ad un’area ben delimitata della Sicilia Orientale, le maschere teatrali che fanno da piedi alle grandi coppe troncononiche, la decorazioni all’estremità del manico di mestoli e altri utensili costituita da una testa di cane piuttosto che dalla classica anatra, la commistione di stile dorico e ionico nell’archittetura dell’arula, le coppe profonde con medaglione, l’emblema di Scilla. Ha illustrato le iscrizioni incise o puntinate: la dedicatio alle divinità: “sacri agli dei” “sacri a tutti gli dei” ; l’appartenenza, il genitivo di Eupolemo; una serie di monogrammi non ancora decifrati; i numeri definiti secondo il sistema acrofonico pseudoascendente, generalmente da sinistra a destra, qui invertiti da destra verso sinistra, come in altri documenti a Morgantina. Elementi che nella richiesta al MET, che non aveva nessuna intenzione di cedere, hanno rappresentato elementi di prova interna, ancora più importanti dello stesso scavo di Bell e delle testimonianze dei “pentiti”. Incuriosisce il modo in cui questi preziosi sono giunti in mano al loro proprietario; considerato il carattere composito della collezione, secondo Bell essi sono certamente pervenuti attraverso acquisizioni successive, anche come prede militari (i mercenari venivano pagati non solo in moneta ma anche con oggetti di valore), mantenuti per collezionismo o semplicemente per tesaurizzarne il valore, non dimentichiamo infatti di essere in presenza di più di quattro chilogrammi e settecento di argento.

Molto appassionato è stato l’intervento del magistrato Silvio Raffiotta, uno dei protagonisti principali nella lunga lotta portata avanti dall’Italia contro i Musei americani per la restituzione dei beni acquistati attraverso il mercato clandestino. Ha raccontato brevemente le vicende che hanno caratterizzato dal 1988 al 2007 il percorso ad ostacoli delle restituzioni: dalla sicumera arrogante della direzione del MET, basata sulla certezza dell’impunità che contraddistingueva la politica degli acquisti dei musei americani, novelli Napoleoni, al “Basta!” di Rutelli che pose finalmente fine a decenni di politica pavida dell’Italia, che fino allora aveva lasciato fare coprendo le acquisizioni fraudolenti con un colpevole silenzio. Il convegno si è chiuso con l’intervento di Giuseppe Marseglia, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale della Sicilia e dell’Architetto Gesualdo Campo che ha tratto le conclusioni sottolineando il capovolgimento che si è verificato nei rapporti tra Beni Culturali siciliani e i Musei americani, oggi, con grande soddisfazione da ambo le parti, si sono instaurati rapporti di scambio e di collaborazione, ne è esempio la mostra che si sta allestendo al Getty, nel vuoto creato dalla partenza della Venere; un’esposizione a tema con reperti prestati da tutti i musei siciliani, la stessa mostra quando rientrerà in Sicilia sarà ospitata a Palermo, al palazzo Aiutamicristo.

La giornata è stata coronata dalla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al senatore Francesco Rutelli, attribuita dal Consiglio Comunale e dall’Amministrazione, motivata dall’impegno da lui profuso in qualità di Ministro dei BB.CC. nelle difficili trattative con il Paul Getty Museum per la restituzione della statua della Dea di Morgantina. Rutelli nel corso del suo intervento e poi nelle interviste rilasciate ha ribadito con forza il riconoscimento a tutta la comunità aidonese della tenacia, la determinazione, la coerenza che hanno reso possibile questo giorno, ma soprattutto hanno aperto la strada che ha portato alla restituzione di centinaia di reperti (per un valore stimato superiore ai cinquecentomilioni di euro) dai Musei americani a quelli italiani, interrompendo il flusso dei trafugamenti e del mercato clandestino e inaugurando quello della collaborazione e degli scambi.

F. Ciantia