Agira. Finanziato raggruppamento di comuni su tradizioni e sapori dei territori montani

Agira. “Le tradizioni e i sapori dei territori montani”: è questo il nome del progetto che l’assessorato regionale agricoltura e foreste ha finanziato al raggruppamento di comuni che comprende Gagliano Castelferrato (comune capofila), Agira, Cerami e Sperlinga. Il raggruppamento è stato costituito tramite protocollo d’intesa e, grazie ad una dotazione finanziaria di 40mila euro, intende valorizzare la caratteristica comune ai quattro piccoli centri della zona nord della provincia che sorgono su delle alture e conservano tradizioni, costumi, monumenti e scorci naturalistici di grande valore.
Molteplici gli obbiettivi individuati nell’ambito del progetto, favorito dalla legge n. 97 del 1994 che individua gli “interventi speciali” per la
montagna: dalla promozione, valorizzazione e tutela delle attività produttive tradizionali, dei prodotti agricoli, del patrimonio enogastronomico e dell’offerta turistica alla creazione di itinerari enogastronomici fino alla partecipazione o all’organizzazione di mostre, fiere, corsi, convegni e giornate di studio. La prima iniziativa è stata infatti la partecipazione alla prestigiosa fiera di Ferrara svoltasi il 9 e 10 aprile presso il Salone Nazionale delle Sagre Enogastronomiche e delle Rievocazioni Storiche. Nell’occasione le delegazioni di rappresentanti politici e funzionari dei quattro comuni hanno presentato le sagre cittadine che si svolgono ogni anno. Cerami ha proposto la sagra del “Cavatello Atturratu”, un prodotto da forno ottenuto dall’impasto di farina, uova e zucchero ed inzuppato in un liquido zuccherino di mandorle tritate, cannella ed essenze aromatiche; Agira ha fatto conoscere la sagra della “Cassatella” una gustosa mezzaluna farcita di cioccolato, farina di ceci e mandorle; Gagliano ha presentato la sagra della “Mostarda”, un dolce ottenuto dai fichi d’india mentre Sperlinga ha pubblicizzato la sagra del “Tortone” un dolce confezionato con ingredienti semplicissimi e genuini e aromatizzato alla cannella. Durante la famosa kermesse emiliana i tanti visitatori provenienti da diverse parti d’Italia hanno potuto degustare questi e altri prodotti tipici della cucina ennese ma anche apprezzare la produzione artigianale siciliana. E’ un progetto che può avere ricadute economiche visto che si intende intercettare quella fascia di domanda turistica sempre più attenta alla qualità delle risorse ambientali, agli itinerari naturalistici e culturali e al turismo rurale.

Luca Capuano