Senza salario gli operai dei cantieri di servizio di Aidone

Aidone. Personale dei cantieri di servizio in subbuglio per il mancato pagamento di diverse mensilità. C’è disperazione e non ce la fanno più dei ritardi con cui vengono retribuiti. Gli addetti ai cantieri di servizio di Aidone sono davvero contrariati per i disagi che vivono ogni giorno. Famiglie che non riescono più a tirare avanti perché nessuno vuol più fare loro credito.
«Abbiamo avuto un acconto del vecchio progetto – affermano due addetti ai cantieri di servizio – a gennaio. Poi una mensilità prima di Pasqua e una nei primi di giugno. Aspettiamo ancora le altre mensilità di pagamento». La disperazione cresce perchè sono in tanti a vivere solo di questa attività, la cui retribuzione varia secondo il carico familiare e l’eventuale presenza di altri redditi.
«Non è possibile andare avanti in questo modo – continuano – noi vogliamo fare il nostro lavoro ma vogliamo essere retribuiti nei tempi dovuti. Non si tratta di un ritardo di alcuni giorni o di un mese qua si tratta di diversi mesi di retribuzione che ancora aspettiamo».
Ad Aidone gli addetti ai cantieri di servizio, ex Rmi, sono 23 e sono impiegati in varie attività (verde, polizia municipale). Aggiungono: «Siamo al collasso. Nessuno vuole più farci credito». La disperazione è tanta: «Qualcuno -affermano ancora – è già andato a bussare diverse volte alla Caritas cittadina perché non ce la fa più con le necessità del vivere quotidiano, per non parlare delle scadenze delle varie bollette. Noi abbiamo la nostra dignità lavorativa e pretendiamo la retribuzione che ci spetta».
Una situazione che sembra ogni giorno sempre più insostenibile. Il motivo del ritardato pagamento potrebbe essere il mancato accreditamento della Regione siciliana, conseguente alla mancata rendicontazione della gestione del servizio da parte degli uffici comunali.
«Tutti gli altri comuni hanno avuto accreditate le somme – sottolineano – Aidone invece è l’unico comune a non averle avute ancora accreditate. Quali che siano i motivi – concludono i due impiegati nei cantieri di servizio – non siamo più disposti ad essere presi in giro e ad aspettare oltre, vogliamo dati certi sulle nostre retribuzioni perché le nostre famiglie hanno urgente bisogno».

Angela Rita Palermo