Gemellaggio tra i comuni di San Cataldo e Gagliano

Gagliano. Una delegazione è giunta a Gagliano mercoledì 31 pomeriggio dal comune di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, per stringere un patto di solidarietà tra i due paesi protetti dallo stesso santo patrono: San Cataldo.
Durante la celebrazione religiosa pomeridiana che precede la processione del Santo, la delegazione, guidata dall’arciprete di San Cataldo, mons. Biagio Biancheri, e dal rettore della confraternita del comune di San Cataldo, Vincenzo Ferrara, è per la prima giunta nella chiesa di Maria Santissima Annunziata di Gagliano per portare il sentimento di fedeltà allo stesso Santo venerato in entrambi i comuni.
Mentre a Gagliano la solennità si celebra negli ultimi tre giorni di agosto: 29,30 e 31, a San Cataldo viene invece festeggiata il 10 maggio.
L’arciprete di Gagliano, mons. Vito Vasta (nella foto) e quello di San Cataldo, mons. Biancheri hanno concelebrato la santa messa e, al termine di essa, come segno di fraternità, la delegazione ospite ha voluto fare dono alla parrocchia San Cataldo di Gagliano di un quadro appartenente alla chiesa madre del comune di San Cataldo, raffigurante la statua del Santo che, con un fotomontaggio, sovrasta il paese della provincia nissena.
Il prossimo anno sarà l’arciprete di Gagliano a ricambiare la visita nel paese di coloro che sono stati ospiti. Il 10 maggio prossimo, infatti, mons. Vito Vasta si impegnerà ad andare a San Cataldo, stringendo così un gemellaggio tra le due parrocchie che fanno della venerazione dello stesso Santo il punto di partenza della loro devozione cristiana. La delegazione, con gonfalone della confraternita e medaglioni, ha partecipato anche ad una parte della processione del Santo.
“E’ stata per noi una lieta sorpresa ed una grande gioia – afferma mons. Vasta -accogliere la delegazione venuta da San Cataldo per riallacciare i rapporti antichi, ma mai evidenziati tra le due cittadine. Una gioia per tutti noi, pur nella limitatezza della durata, ed un godimento per loro nel constatare la nostra devozione e partecipazione alla festa”.
Valentina La Ferrera