Zona artigianale Aidone in balìa di vandali e ladri

Aidone. Doveva essere il fiore all’occhiello di Aidone, la zona artigianale, con i suoi duemila metri quadrati di estensione, cinque capannoni già in attività e un Centro servizi mai entrato in funzione. Una zona, con diverse costruzioni e spazi che consentono sia attività singole che di tipo collettivo e con questo Centro servizi, una struttura dove la sola sala espositiva riveste un’area di 600 mq. E poi ancora una sala per i seminari, bar, perfino il baby parking. Anche il sistema di riscaldamento, a risparmio energetico, è all’avanguardia con pavimento radiante e collettori solari. Doveva essere tutto questo, la zona artigianale, a circa tre chilometri di distanza da Aidone, in contrada Montagna, lungo la Sp 17, ma lo stato di incuria e di abbandono presentano tutt’altra realtà.
All’interno del Centro servizi, i vandali hanno portato via di tutto: lampade di emergenza, fili e prese elettriche, sanitari tra cui gabinetti, lavandini e rubinetteria, anche tubi e manichette dell’impianto antincendio, i fili del quadro dell’impianto elettrico. Nel Centro servizi non c’è acqua né luce. La zona non è più sicura, nei paraggi, qualche tempo fa, ritrovata anche un’auto bruciata. “Ci sentiamo abbandonati a noi stessi – afferma un produttore che ha là un capannone – abbiamo voluto impiantare qua le nostre attività ma non vediamo nessun intervento nella zona e anche la strada che ci consente di arrivare alle nostre aziende è franata”. Naturalmente il degrado e l’abbandono aumentano assieme agli interventi necessari. Oltre 200 mila euro occorrerebbero per poterla manutenzionare, come ha evidenziato recentemente il segretario sezionale dell’Udc Gianni Scalmato ad un incontro. La struttura è stata ricompresa nel piano triennale delle opere pubbliche, ma la domanda che si pongono i cittadini è se è normale che una struttura ultimata possa ridursi in questo stato.
L’ex sindaco Filippo Curìa (nella foto), che è stato l’artefice della realizzazione della zona artigianale afferma: “Sono particolarmente indignato per come la zona artigianale, voluta e realizzata durante la mia amministrazione, è ora abbandonata a se stessa dando la possibilità ai vandali di potere agire indisturbati e di potere asportare buona parte degli arredi e degli impianti elettrici, fotovoltaici, di cui era dotata”.
Curia sollecita anche interventi per tutelare la struttura. “Cosa aspettano gli amministratori – sottolinea Curìa- ad individuare un sistema di sorveglianza che possa funzionare da deterrente contro i malintenzionati?”. Alla voce dell’ex sindaco, si aggiunge anche quella di Tanino Gangi, titolare di una ditta ad Aidone, e già assessore nella giunta Curìa, che è stato il principale fautore per la realizzazione dell’area:”Un’occasione mancata per Aidone. Pensare che eravamo i primi nell’hinterland ed ora Piazza Armerina, che ha atteso 40 anni per avere una zona artigianale, è a un passo dalla sua realizzazione mentre noi che l’abbiamo facciamo in modo che sia lasciata in questo devastante degrado”.
Angela Rita Palermo