Sicilia: sfiorata rissa a Direzione regionale PD ad accendere la miccia Beppe Arnone contro il sen.Mirello Crisafulli

Un’atmosfera più che calda, alla direzione del Pd in corso al Jolly Hotel di Palermo. Addirittura s’è sfiorata la rissa nel corso dell’assise: spintoni tra l’ennese senatore democratico Vladimiro Crisafulli e l’esponente del Pd di Agrigento Beppe Arnone (nella foto). Oggetto del contendere la questione morale all’interno del partito. L’episodio ha condotto il segretario regionale Giuseppe Lupo ha sospendere i lavori e invitare a uscire dalla sala chi non fa parte dell’organismo. Tutto è partito dalle parole del senatore Enzo Bianco che, nel corso del suo intervento ha fatto riferimento alle vicende giudiziarie del governatore Lombardo affermando che queste “sono politicamente incompatibili con la storia del Pd, che è invece quella di La Torre e Mattarella”. A questo punto hanno fatto irruzione in sala le parole di Arnone che, contestando Bianco, ha urlato : ”La storia del Pd è forse quella di Crisafulli?”. Poi rivolgendosi alla platea, l’esponente ambientalista ha rincarato la dose: “Andate a informarvi su ciò che dicono i pentiti di Crisafulli e Capodicasa”.

Al termine di una giornata sfiancante, la direzione regionale del Partito democratico approva la relazione del segretario, Giuseppe Lupo, con 46 voti favorevoli e 15 contrari (un astenuto). Numeri che, tuttavia, la dicono lunga sulla spaccatura che regna tra gli uomini di Bersani: gli aventi diritto al voto sono infatti 110.

“Per questo saranno necessarie primarie entro la fine dell’anno”. E’ il passaggio cruciale della relazione del segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. In sostanza ”il 2012 sarà l’anno della svolta” e ha valutato positivamente ”la disponibilità dei partiti che sostengono la giunta regionale a un’alleanza tra progressisti, autonomisti e moderati”. I

Un conclave dal quale dovrebbe venire fuori la decisiva strategia dei democratici sull’appoggio al governo Lombardo. L’esito non e’ affatto scontato dato che il partito di Bersani è spaccato proprio in merito al sostegno o meno alla giunta regionale. Sul tappeto, anche la questione delle alleanze in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e il referendum chiesto dalla ‘base’ e capitanato da alcuni big del Pd al fine di decretare l’uscita dal governo Lombardo dei democratici.

”Dobbiamo dare vita a un accordo politico per costruire una maggioranza che si presenti unita già alle amministrative”. E’ quanto ha affermato il capogruppo dei democratici all’Ars, Antonello Cracolici, nel corso del suo intervento alla direzione regionale. In merito a un quinto governo Lombardo, invece, Cracolici ha sottolineato: ”Poi vedremo se sarà necessario, questo e’ un punto secondario: la questione centrale è l’accordo politico”.

Un’alleanza tra progressisti, autonomisti e moderati ”è una versione in salsa siciliana dello schema nazionale”. Lo ha detto il coordinatore della segreteria nazionale del Pd, Maurizio Migliavacca. Sul dar vita a un governo politico (Udc, Api, Aps, Pd e Mpa), Migliavacca taglia la testa al toro: ”Credo che debba necessariamente essere legittimato dalle elezioni”. In sostanza, l’esponente nazionale del Pd mette in soffitta il governo politico, ed esaurita la fase del governo tecnico, cosa che lo stesso leader Bersani aveva annunciato già lo scorso marzo, sostiene che, a questo punto, il Pd in giunta ”dovrebbe valutare atto per atto le scelte dell’esecutivo”.

‘Il segretario regionale Giuseppe Lupo non ha speso nemmeno una parola, nel corso della sua relazione introduttiva, sulla questione del referendum, sottoscritto da 5000 mila iscritti del Pd siciliano e chiesto per uscire dalla situazione di pantano, in cui ci troviamo sull’appoggio al governo Lombardo”. Lo ha detto il deputato nazionale del PD Tonino Russo ed esponente dell’area ”Bersani – Mattarella’. ”A forza di buttare la rete per prendere tutto, corriamo il rischio di non prendere nulla – ha aggiunto – Una risposta va data e non affrontare l’argomento lo ritengo davvero offensivo”. ”Stiamo coltivando la serpe in seno – ha concluso – Io non mi sento complice”.

Il senatore Enzo Bianco nel corso di un suo intervento alla direzione regionale del Pd, rilancia la questione morale nel partito, andando all’attacco contro il governatore Raffaele Lombardo, rinviato a giudizio per voto di scambio. ”Io non giudico le decisioni della magistratura, ma leggendo la relazione del Ros emergerebbe che Lombardo avrebbe fatto accordi elettorali con i capi delle cosche mafiose catanesi”. Poi, l’affondo: ”Dobbiamo ritirare l’appoggio a Lombardo”.

ASCA