Catenanuova. Il Partito democratico chiede le dimissioni del sindaco Biondi

Catenanuova. Quello che era stato appena appena sussurrato, nella convention sezionale dell’Udc dell’altro ieri dal segretario del Pd catenanuovese, Prospero Castiglione (nella foto), sull’invito al sindaco Biondi e alla sua amministrazione di dimettersi, diventa ora più incisivo con il documento diffuso ieri, che inizia: “Ridiamo la parola agli elettori!”. L’assemblea del PD, in un recente incontro, ha fatto un’attenta analisi dell’attuale situazione politico-amministrativa della giunta Biondi, mettendo in risalto le recenti dimissioni dell’assessore alla sanità Luciano Privitera, dovute al mancato inserimento di fondi mirati a sostegno degli anziani e delle fasce più deboli che in futuro saranno penalizzati dal taglio di questi servizi; la vicenda del Sindaco -è scritto- che usando in pubblico un linguaggio da osteria, ha messo in ridicolo l’istituzione “comune” e i cittadini che rappresenta, smarrendo così il senso civico delle stesse istituzioni; il mancato intervento di carattere economico che incide negativamente sull’economia del paese; l’eliminazione del verde pubblico nelle piazze dei Caduti in guerra e Matteotti; l’assenza di interventi di manutenzione del manto stradale, sulla frana “Trazzera delle vacche”, esistente ormai da 5 anni; sui soldi spesi in feste e mancati investimenti su attività produttive e progettazione (istituzione di un parco progetti per partecipare ai bandi). Quest’analisi ci ha condotto verso una conclusione che è quella di affermare che questa esperienza dell’amministrazione Biondi è cominciata male con lo scioglimento del consiglio comunale, si è evoluta in peggio smarrendo la via maestra e noi pensiamo che oggi occorre ridare voce in capitolo agli elettori. Invitiamo il sindaco e la giunta- conclude il documento- a rassegnare le dimissioni per consentire alla cittadina di venire fuori dalla fase di stallo e dal tunnel in cui si è perduta in questi anni, cercando d’inseguire vanamente il roseo futuro di sviluppo promesso dalla politica!”.

Carmelo Di Marco