Troina. Espulsi dal PD due consiglieri comunali, per avere votato in contrasto con le indicazioni del partito!

Troina. Il comitato direttivo del locale circolo del Pd , con decisione unanime, ha espulso dal partito i due consiglieri comunali Francesco Cantale e Davide Saraniti per aver votato in consiglio comunale sull’elezione del collegio dei revisori dei conti in contrasto con le indicazioni del partito. Il candidato del Pd per il collegio dei revisori dei conti era Salvatore Leanza. I due consiglieri Cantale e Saraniti hanno votato invece per Massimiliano Felici, che è stato eletto, impedendo così l’elezione di Leanza. Gli altri due revisori dei conti eletti sono stati Franco Amata e Maria Domenica Pagana. Dopo l’espulsione dal partito di Cantale e Saraniti, il gruppo consiliare del Pd, che si riduce da 7 a 5, è composto da: Alfio Giachino (capogruppo), Angelo Impellizzeri (vice capogruppo), Silvestro Miraglia, Giovanni Suraniti e Fabio Venezia. E’ molto aspro e duro il tono del comunicato con il quale il Pd locale rende di dominio pubblico la decisione di espellere dal partito i due consiglieri Cantale e Saraniti accusati di “accordi sotto banco con la giunta Costantino sull’elezione dei revisori dei conti”. Ad uno dei due consiglieri, di cui non è indicato il nome, ma si capisce che si parla di Cantale, nel comunicato del Pd si rimprovera di “aver favorito alle elezioni amministrative del 2008 il voto disgiunto contro il candidato del centrosinistra Pino Scorciapino”. I motivi per cui è giunto a questa decisione drammatica il Pd li spiega nel suo comunicato: “Se Cantale e Saraniti vogliono fare da stampella alla giunta Costantino, lo facciano pure. Noi invece continueremo a fare opposizione con la schiena dritta perché i nostri militanti e i nostri elettori ci chiedono scelte politiche chiare e di farci carico di costruire un’alternativa seria e credibile per il futuro del paese”. Cantale e Saraniti replicano con altrettanta durezza ritenendo “illegittimo il provvedimento di espulsione poiché tale potere è demandato dallo statuto del partito alla commissione di garanzia”. Precisano che il loro comportamento, ”lungi dal rappresentare un tradimento, è stato dettato esclusivamente da un inesistente tasso di democrazia all’interno del Pd, poiché non è stata effettuata alcuna consultazione del partito in merito alla scelta dei revisori dei conti”. Infine ribadiscono di “sentirsi a pieno titolo dei democratici che, rispettando il mandato dei propri elettori, sono e rimangono all’apposizione dell’amministrazione Costantino”. E’ un episodio drammatico, che segna l’epilogo di una tormentata vicenda che ha visto contrapposti i due consiglieri e agli altri cinque consiglieri del Pd su tutte le questioni per le quali il Pd doveva prendere posizione in consiglio comunale. Sostenitori di una linea morbida nei confronti dell’amministrazione di centrodestra, i due consiglieri sono isolati negli organismi dirigenti del locale Pd come dimostra la decisione di espellerli assunta all’unanimità dal comitato direttivo, che all’amministrazione comunale di centrodestra non intende fare sconti perché ritenuta inadeguata a fronteggiare i seri problemi del paese. Una estenuante contrapposizione tutta interna al Pd, che lasciava poche energie da utilizzare nell’individuazione dei problemi reali del paese e nella conseguente elaborazione di soluzioni da proporre alla società civile in un dialogo serrato con le forze sociali. Dopo quello che è accaduto, è improbabile, anzi impossibile, almeno nel breve periodo, che possa essere sanata questa lacerante frattura del gruppo consiliare del Pd. Nonostante questa traumatica rottura, il Pd è il principale partito di Troina e della coalizione di centrosinistra. Dei partiti troinesi, il Pd è quello che ha una forza organizzativa e programmatica indispensabile per farne l’elemento risolutore delle difficoltà in cui si dibatte il paese. E’ un partito nuovo, che ha un legame con la tradizione di sinistra di buon governo. Appartengono a questa tradizione i sindaci Vittorio Fiore e Franco Amata, i migliori che Troina abbia avuto dal secondo dopoguerra ai nostri giorni. Per questa sua particolare condizione nell’attuale situazione politica troinese, il Pd deve dare prova di forza e vitalità per poter assolvere la funzione di partito guida della coalizione di centrosinistra, momentaneamente all’apposizione, che si candida alla guida dell’amministrazione comunale ed avviare quell’opera di ricostruzione sociale, economica ed istituzionale di cui Troina ha estremo bisogno.

Silvano Privitera


I consiglieri comunali Francesco Cantale e Davide Saraniti hanno inviato in redazione la seguente precisazione:
“Sotto il profilo procedurale, il circolo del partito democratico di Troina non ha competenza alcuna in ordine a provvedimenti sanzionatori di espulsione presi nei confronti dei consiglieri Saraniti e Cantale, dimostrando di disconoscere in maniera assoluta, le regole statutarie e regolamentari del partito.
Senza entrare nel merito, e per non tediare chi legge in tecnicismi, si rileva che ai sensi degli art. 3-7-8-9 del regolamento della Commissione di Garanzia del partito democratico, approvato dalla direzione nazionale all’unanimità il 23.09.2010, il provvedimento di espulsione del circolo di Troina è illegittimo, privo di effetti alcuni, contro quanto previsto dalla statuto del partito democratico, poiché tale potere è demandato esclusivamente alle commissioni di garanzia, con l’attuazione di una procedura (!!!!!!) che garantisca le parti.
Tale annunciato provvedimento, pertanto, costituisce un vero e proprio strafalcione politico, atto di impulsività irrazionale, volto a mero spirito di protagonismo.
Sicchè, mentre la segreteria del partito democratico di Troina ha incentrato ogni azione politica sul rispetto delle regole, alimentando la politica della carta bollata,
Nel merito, il provvedimento di espulsione si palesa quanto mai privo di presupposti, tenuto conto che alcuna violazione dei doveri statutari può essere agli stessi addebitata, atteso che, peraltro, i consiglieri Cantale e Saraniti, hanno votato il Dott. Felici, anziché il Dott. Leanza, persona, la prima, comunque, espressione del Partito Democratico, nonché la Dott.sa Pagana, altra persona espressione del centro sinistra, in particolar modo del Partito Socialista.
Se tradire, pertanto, significa aver votato un altro esponente del Partito Democratico stesso, allora questo significa che il circolo di Troina ignora l’esistenza di uno statuto ed i suoi principi fondamentali.

In ordine alle motivazioni della presunta espulsione, peraltro su contenuti non politici ma di mera poltrona, si evidenzia che il comportamento tenuto in Consiglio Comunale da parte dei consiglieri Saraniti e Cantale, lungi dal rappresentare un tradimento al partito, è stato dettato esclusivamente da un inesistente tasso di democrazia all’interno del partito democratico di Troina, poiché non è stata effettuata alcuna consultazione del partito in merito alla scelta dei revisori dei conti da eleggere.
Infatti, ancora una volta, dette decisioni sono state precostituite in esclusive cabine di regia, dove la base del partito, ivi compresi alcuni consiglieri che avrebbero dovuto votare, sono rimasti fuori da qualsivoglia processo decisionale.
Ciò con grave inadempienza della segreteria del partito democratico di Troina, la quale non curante minimamente dei valori espressi nei principi fondativi del partito (Statuto Fondativo art.1, n. 6 “ Il partito democratico riconosce e rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno come parte essenziale della sua vita democratica interna”), ancora una volta ha inteso adottare un comportamento di prevaricazione imponendo scelte calate dall’alto, non condivise, in spregio ai principi democratici cui si fonda ed ispira il partito.
L’assenza dei principi democratici all’interno del partito è stata altresì acclarata dalle modalità di espulsione dei consiglieri Saraniti e Cantale, ai quali non è stata neanche data la possibilità di difendersi e parlare ai militanti, in un normale contraddittorio, subendo un’autentica imposizione autoritaria, lontana financo dal sistema staliniano.
Tutto ciò si palesa come un pretesto per far fuori due consiglieri che da tempo contestano la linea politica del partito, autoritaria, orientata più sulle persone che sui contenuti ed i bisogni della nostra gente. Ma tutto questo è inciucio per il circolo del PD di Troina, è tradimento!!
Quanto poi l’amara sconfitta del partito democratico alle elezioni del 2008, lungi dal richiamare in causa pretestuose patologiche cause legate al voto disgiunto (che peraltro hanno interessato fisiologicamente vari candidati di entrambi gli schieramenti), si evidenzia che la vera ed unica motivazione della sconfitta, nonostante la validità del candidato espresso, è da addebitarsi alla fallimentare campagna elettorale condotta con arroganza e spregiudicatezza dal segretario del Partito Democratico, a base di veleno e lontana dalle vere tematiche di interesse collettivo.
Ad ogni modo, se qualche esponente del PD non ha ancora ingoiato il rospo del famigerato voto disgiunto (fermo quanto innanzi detto) farà bene a proporre in seno al partito un’analisi del voto laddove potrà verificare che altri esponenti del PD ne sono ancor più direttamente interessati.

A questo punto siamo convinti che niente e nessuno lega gli scriventi al PD troinese ed a quello provinciale, sentendosi, comunque, a pieno titolo “ dei democratici” che rispettano il mandato ricevuto dai propri elettori, e pertanto, lungi dalle provocatorie e diffamanti accuse, i consiglieri Saraniti e Cantale sono e rimangono all’opposizione dell’amministrazione Costantino, ma liberi di operare nell’interesse della collettività, e non nell’interesse di una oligarchia che conduce da tempo una campagna politica fallimentare”.