Nicosia. Senza licenza alcune pertinenze della moglie dell’on. Leanza. Contestato abusivismo edilizio

Nicosia. Aperta un’indagine sull’ipotesi di abusi edilizi nella proprietà della moglie del deputato regionale del Pdl Edoardo Leanza. L’indagine della Procura di Nicosia sarebbe scaturita dagli accertamenti effettuati dal Nucleo operativo del Corpo forestale, da tempo impegnato su tutto il territorio provinciale per reprimere i diffusi fenomeni di abusivismo edilizio ed attivazione di cave e discariche senza alcuna autorizzazione. Secondo quanto emerso dalle verifiche degli uomini del Nucleo operativo alcune opere realizzate nella villa di contrada Sant’Agrippina di Nicosia, sarebbero state realizzate senza licenza edilizia o comunque in difformità dai progetti depositati all’Utc. Un’ipotesi sulla quale la procura ha disposto ulteriori accertamenti. Al momento nessun particolare in più trapela su quelle che potrebbero essere le opere costruite senza la preventiva autorizzazione del Comune, che viene rilasciata dall’ufficio tecnico, dopo un parere espresso dalla Commissione edilizia.
Il Nucleo operativo avrebbe acquisito atti dai diversi uffici che devono rilasciare la licenza edilizia e presso i quali vengono depositati progetti o eventuali richieste di sanatoria. Gli accertamenti sulla villa che è di proprietà della moglie del deputato Leanza, sono comunque ancora in corso e non trapelano indiscrezioni su quelle che sarebbero le opere ritenute abusive.

Nei mesi scorsi era stato denunciato per abusivismo edilizio il deputato del Mpa Paolo Colianni, che è stato assessore agli Enti locali ed alla Famiglia, per la piscina ed alcune pertinenze della sua villa e ora trapela la notizia di un altro parlamentare regionale che ha violato le norme sulle licenze edilizie. Nelle scorse settimane Colianni è stato interrogato dal procuratore capo Fabio Scavone, su richiesta dello stesso indagato. Colianni ha dato la sua versione dei fatti sulla tempistica dei controlli del Nucleo operativo forestale e le sue richieste di sanatoria. Nell’ambito dell’indagine sulla villa a Leonforte di Colianni sono anche stati sentiti alcuni dipendenti dell’Ufficio tecnico del Comune di Leonforte, presso il quale Colianni ha presentato una richiesta di sanatoria. La procura doveva chiarire se la sanatoria venne presentata prima degli accertamenti svolti dal nucleo operativo del Corpo forestale di Enna o successivamente ai controlli. Lo scorso 22 luglio erano stati apposti i sigilli alla piscina e lo stesso giorno sui tavoli dell’Utc di Leonforte era pervenuta la richiesta di avviare la pratica di sanatoria. Per la vicenda del deputato Colianni il Pm Scavone avrebbe già chiesto il giudizio immediato che deve essere disposto dal Gip del tribunale di Nicosia.

Giulia Martorana