Enna. Giovani e volontariato: la conferma di un crescente impegno sociale

Enna. I dati raccolti nell’ambito della consultazione “Giovani e volontariato” hanno indicato che, nonostante le statistiche generali dipingono i giovani disimpegnati e individualisti, la maggior parte di loro (66,7%) fa volontariato e dedica parte del tempo (42,3%) alla solidarietà da meno di cinque anni (60,7%), ritenendo che il proprio operato sia abbastanza apprezzato (64,3%) e in alcuni casi anche molto apprezzato (25%). Questi dati nascono da un’immagine fatta dall’assessorato provinciale alle Politiche Sociali, diretto dalla dottoressa Geppina Savoca.
Anche in questa seconda consultazione i giovani, coinvolti nella compilazione del questionario, sono prevalentemente donne di Enna, diplomate e in una fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni. I dati rilevati dall’indagine della Provincia regionale dicono che gli ambiti scelti per svolgere attività di volontariato sono la cultura con il 25,9%, seguita immediatamente dall’ambiente con il 22,2%. Si discosta lievemente il dato relativo agli ambiti per chi ha svolto attività di volontariato nel passato che rileva, invece con il 21,4%, l’ambito socio assistenziale. “Si evidenzia – dichiara l’assessore Savoca – un’esigenza di impegno sociale e personale, aiutare la comunità d’appartenenza e l’urgenza di far fronte ai bisogni che lo stato non soddisfa, sono le motivazioni preminenti che spingono i giovani verso la scelta a svolgere attività di volontariato. Ma l’esperienza in questo ambito viene vista, dal 30,8%, anche come un’esperienza da mettere a frutto nell’ambito lavorativo o anche per mettere in gioco le proprie capacità (57,7%)”. Interessante rilevare che si è perfettamente ripartito in due il campione dei giovani sulla domanda relativa alla conoscenza dello SVE (Esperienza questa di formazione per giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, da svolgere in un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi). I partecipanti hanno l’ occasione di conoscere meglio un altro Paese, un’altra cultura, un’altra lingua, partecipando alla realizzazione di un progetto utile alla collettività in specifiche iniziative a carattere locale, migliorando il proprio bagaglio di esperienze personali e culturali). Ma altrettanto interessante è rilevare che il 50% dei “NO”, sarebbe interessato a conoscere ed approfondire le tematiche legate allo SVE (75%). Le motivazioni sono prevalentemente legate all’esigenza dei giovani di esprimere la propria partecipazione attiva anche in ambito Europeo, mettendo a disposizione il proprio impegno e la propria competenza personale. Il 60% dei giovani considera il volontariato europeo un’opportunità che stimola la solidarietà tra cittadini dell’UE, mentre il 66,7% considera tali esperienze utili per l’apprendimento di competenze attraverso modalità non formali. I giovani, inoltre, ritengono che l’esperienza di volontariato europeo migliora di molto l’acquisizione di competenze a vantaggio del proprio sviluppo personale (48,3%), consente l’apprendimento e il perfezionamento delle lingue (72,4%) e la scoperta di culture e modi di vivere diversi dal proprio (58,6%). Il 34,5% considera poco rilevante l’esperienza vista come una vacanza-studio ma alla stessa domanda il 37,9% indica, invece, che tale esperienza è un’importante opportunità per una vacanza alternativa. In generale i giovani interpellati non considerano per nulla negativa l’esperienza di volontariato all’estero, anzi si rileva una certa disponibilità ad allontanarsi dalla famiglia e dagli amici senza grande preoccupazione (60,7%). Inoltre, è espresso il desiderio di offrire il proprio contributo non solo nell’ambito della sola comunità d’appartenenza ma, soprattutto, non si considera l’esperienza come un’interruzione poco proficua per il corso di studi avviato. Il 100% ritiene utile aderire e partecipare ad attività promosse da Associazioni di volontariato e predilige associazioni che svolgono la loro attività prevalentemente nell’ambito della difesa e della promozione dei diritti dell’uomo (44,4%).