Nicosia, perizie sul parco eolico confermerebbero rumorosità dell’impianto

Nicosia. I risultati delle perizie di parte confermerebbero che gli aerogeneratori del parco eolico Giunchetto superano la soglia minima di rumore prevista dalla legge e quindi creano inquinamento acustico. Nell’ambito dell’inchiesta sul parco eolico, si attendono però due importanti perizie disposte dalla Procura di Nicosia che sono quelle dell’Arpa e quella del geologo incaricato di esaminare gli aspetti legati al progetto ed alla conformità delle opere. Il perito nominato lo scorso novembre dal procuratore capo Fabio Scavone avrebbe dovuto depositare le sue conclusioni in questo giorni, ma il geologo incaricato ha chiesto una ulteriore proroga. Il tecnico a fine dicembre aveva già chiesto una prima proroga di 30 giorni. Alla luce delle richieste dell’esperto della procura, sembra che l’accertamento sia risultato molto più complesso di quanto preventivato.
Il geologo incaricato dal Pm deve valutare la rispondenza delle opere realizzate dalla società Aerochetto ed i progetti originari che avevano ottenuto i visti e le autorizzazioni per la realizzazione del parco. L’inchiesta sul grande parco che genera energia dalle partita nel novembre del 2010, dopo che alcuni privati, che risiedono o che hanno aziende agricole nella zona Giunchetto, avevano presentato un esposto estremamente dettagliato, nel quale denunciavano un grave inquinamento acustico causato dalle turbine e dalle eoliche. I privati denunciavano anche diverse violazioni, tra le quali il superamento delle soglie di rumore. L’inchiesta aperta dal procuratore Scavone a carico di ignoti ipotizzava inizialmente l’inquinamento acustico, ma successivamente si sono aggiunte anche ipotesi di falso. Il perito deve valutare l’impianto realizzato in massima parte sul territorio di Nicosia ed in parte ricadente in quelli di Leonforte e Nissoria dal punto di vista progettuale e delle autorizzazioni ottenute dalla società Aerochetto. In 15 mesi di indagini e accertamenti su una enorme mole di documenti, è emersa l’ipotesi che siano stati commessi falsi di estrema gravità e che i visti rilasciati dai diversi Enti coinvolti, riguardino opere diverse da quelle realizzate che non sarebbero, quindi, conformi alle autorizzazioni già esaminate dal nucleo Pg del Corpo forestale che ha avuto la delega delle indagini.
Durante i lavori i proprietari dei terreni interessati dal parco eolico presentarono numerose denunce, lamentando invasione di terreni e realizzazione di opere non conformi. L’inchiesta della procura deve anche valutare eventuali responsabilità da parte degli enti che rilasciarono le autorizzazioni e che potrebbero avere omesso di controllare la conformità ai progetti originari. Tra l’altro sarebbe emerso che alcune autorizzazioni vennero rilasciate per la realizzazione di una strada, che invece non è stata poi costruita e il cui tracciato coinciderebbe con quello seguito dalle torri eoliche.
Giulia Martorana