Ospedale Enna si sta lentamente ed inesorabilmente trasformando in un’infermeria di terzo ordine

Enna. Non c’è pace all’interno dell’Azienda provinciale sanitaria ed una riunione di dirigenti medici ha portato alla elaborazione di un documento che sostanzialmente contesta l’attività della direzione generale, la quale viene accusata di non voler la crescita dell’ospedale Umberto I, che dopo l’apertura della seconda ala potrebbe essere punto di riferimento sanitaria per il Centro Sicilia. Ci sono stati diversi incontri con il direttore generale, Nicola Baldari, al quale sono state fatte delle richieste ben precise per evitare che la struttura ospedaliera parte verso un declino penalizzante per l’intero territorio. L’Umberto I è, come ospedale, il coordinatore dei quattro presidi ospedalieri esistenti, ma è anche punto di riferimento per molti comuni del Centro Sicilia ed anche delle province di Messina e Palermo. I medici rifiutano con forza questa gestione “ragionieristica della sanità in provincia di Enna”, dichiarando che non tutto si può sacrificare sull’altare del bilancio dell’azienda perché la sanità, per la sua notevole rilevanza, ha delle peculiarità che non vanno trascurate e che vanno valorizzate. C’è anche una precisa richiesta nella sistemazione di alcuni primariati in branche di una certa importanza, viene richiesta con forza l’ottimazione delle prestazioni ambulatoriali in modo da diminuire i tempi di attesa, richiesti dagli utenti e da molte associazioni; c’è anche l’accusa che molto spesso all’ospedale ennese mancano i medicinali per effettuare delle cure. I medici nel loro documento sono aggressivi e crudi, ma anche preoccupati perché, nonostante il loro impegno, “l’Umberto I” si sta lentamente ed inesorabilmente trasformando in un’infermeria di terzo ordine, quindi poco richiesto dall’utenza e si assiste ancora una volta alla ricerca di altre strutture sanitarie fuori provincia”. La direzione generale dell’ospedale aveva subito un altro attacco feroce in consiglio provinciale ed addirittura Lorenzo Granata, coordinatore provinciale dell’Udc, ha invitato il direttore generale, Nicola Baldari,e la direzione sanitaria a dimettersi e nel caso non lo facessero il suo partito, a livello regionale, avrebbe avanzato richiesta del taglio dell’incarico. Quello che preoccupa in questa vicenda è il fatto che vi siano tanti “punti bui” in un comparto come la sanità a livello provinciale, che è fondamentale per la qualità della vita.

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