Agira. Si dimette Consigliere: “Ironia della sorte, forse. Ma io, laureata in lingue, non sono riuscita a imparare il politichese”

Agira. “Ironia della sorte, forse. Ma io, laureata in lingue, non sono riuscita a imparare il politichese. È una lingua così difficile da comprendere, con illogiche regole grammaticali; ed anche il full immersion fatto in questi due anni presso il Comune di Agira non è servito. E allora ecco che con coscienza e consapevolezza prendo questa decisione: non sono fatta per la politica” è la “cruda, ma tanta reale” dichiarazione del Consigliere comunale Sofia Minnì, 23 anni, eletta nel 2010 con il gruppo “Uniti per Agira”.
Sofia così continua: “ Questo, forse, lo sapevo anche prima di candidarmi, ma dentro di me avevo quella piccola speranza che io potessi cambiare qualcosa. Purtroppo non ce l’ho fatta. E allora rassegno le mie dimissioni dalla carica di Consigliere comunale con grande onestà e trasparenza: due termini forse estranei alla politica. Pur non volendo colpevolizzare nessuno, sono delusa dall’attuale sistema politico e non mi sento parte di una categoria politica che continua a tutti i livelli e in tutti i settori a escogitare strategie e “giochetti” di potere che non mi appartengono e che non hanno come primo obiettivo il benessere della cittadinanza. Nel comunicare che sono stata orgogliosa di aver ricevuto tanti consensi alla mia prima candidatura, ringrazio il movimento “Agira Giovane” e tutti coloro che mi hanno sostenuto”.
“Mi sento tanto orgogliosa di aver preso questa decisione – afferma Sofia Minnì – penso e spero rispecchi il pensiero di chi mi ha votato e che vorrei sollevasse quella polvere di polemica capace di far riflettere i politici di Agira, e non solo loro. Invito tutto il consiglio comunale a prendere coscienza del fatto che la politica, oggi più che mai, ha bisogno di figure competenti e in grado di migliorare le sorti del nostro paese e di chi lo abita. Penso sia doveroso regalare ai nostri concittadini la possibilità di credere in un futuro migliore. Auspico dunque che le mie dimissioni possano servire da input e siano un primo passo verso la costituzione di un governo di salute pubblica. Auguro buon lavoro a chi prenderà il mio posto”.